Per capire di quale pasta sono fatti l’Ocse, l’Ue ed Amnesty International, basti pensare alle scemenze che hanno proferito alla vigilia del Gay Pride a Belgrado:” lo svolgimento pacifico sarà un test della maturità democratica e del grado di tolleranza sociale della Serbia, quale condizione per dimostrare di essere idonea per entrare nell’Unione Europea”. Come è andato lo sappiamo. Mentre qualche centinaia di gay e lesbiche marciavano inneggiando alla magnifiche sorti e progressive dell’”amore” sodomitico, migliaia di persone “normali” gridavano forte il loro no a chi voleva contrabbandare i vizi per virtù e le perversioni per amore. I serbi, non solo hanno mostrato piena maturità sbugiardando l’ipocrisia delle grandi istituzioni internazionali etero fobiche, ma impartito una sublime lectio magistralis a quei paesi europei che per accidia, indolenza, indifferenza ed assuefazione, alle carnevalesche marcette gay rispondono con risatine e scrollate di spalle. Prima la Serbia entrerà nell’Unione Europea, è prima finirà il degrado morale voluto dai massoni filogay di Bruxelles e dintorni.
Gianni Toffali Verona