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  • Serena Grandi si sfoga e parla del fallimento della sua locanda: ”tradita da tanti riminesi”

    serena grandiIL FINALE è stato amaro, amarissimo. «Non era così che mi immaginavo quest’avventura a Rimini». Per Serena Grandi l’esperienza ai fornelli non poteva finire in modo peggiore. La sua Locanda da Miranda, aperta nel borgo San Giuliano nel marzo del 2013, ha chiuso un anno e mezzo dopo, e nei giorni scorsi il Tribunale di Rimini ha decretato il fallimento della società che l’attrice aveva fondato per gestire il ristorante, Donna Serena srl.
    Molti dei creditori sono suoi ex dipendenti. Quanti debiti ha accumulato con il ristorante?
    «Non voglio fare cifre, non sarebbe elegante. Ma in realtà si sta parlando di poche decine di migliaia di euro. Tra l’altro l’affitto del locale era coperto da una fidejussione di 70mila euro…».
    Non si aspettava insomma che i giudici dichiarassero il fallimento?
    «Assolutamente no. E impugneremo sicuramente il provvedimento. Ne ho già parlato con il mio avvocato, Quarto Montebelli. Anche lui è rimasto stupito della sentenza».
    Il locale ha chiuso ben prima del fallimento. Cosa non ha funzionato?
    «Siamo partiti subito male. Mi sono fidata delle persone sbagliate. Persone che si sono rivelate molto diverse da quello che volevano lasciare intendere, che si sono approfittate della sottoscritta».
    Si è sentita ‘tradita’?
    «Molto. Da Rimini, e da tanti riminesi con cui ho avuto a che fare. Mi hanno trattato come la gallina dalle uova d’oro, ma ormai le uova sono finite. Continuo a vivere qui, ma di sicuro non aprirò altri locali. E’ stato il più grande sbaglio della mia vita, e questo per colpa dei tanti che mi hanno remato contro o hanno provato a fregarmi». (…)

    Il Resto del Carlino