
Lazio-Milan è stata definita da molti (tra cui il diretto interessato) la migliore partita nella gestione biancoceleste di Maurizio Sarri. Dopo il 4-0 ai campioni d’Italia che li ha portati al terzo posto in classifica, contro la Fiorentina, il tecnico capitolino chiede una cosa sola: equilibrio. “Non dobbiamo andare in over di ottimismo o di pessimismo – esordisce Sarri – I nostri trascorsi ci dicono che questa è una partita a rischio, dobbiamo fare il salto di qualità definitivo”.
Martedì scorso Zaccagni ha messo alla frusta la difesa dei rossoneri; sull’exploit dell’esterno, Sarri non ha dubbi: “Non so se essere orgoglioso io o dovrebbe essere incavolato Mattia per non essere arrivato a questi livelli prima. Io le sue qualità le vedevo da anni”. Sarri si sofferma poi su un altro singolo, Danilo Cataldi, cresciuto tantissimo nel corso della stagione: “E’ diventato un giocatore forte e importante. E’ poco considerato perché è romano e viene dal vivaio. Se fosse stato pagato 20 milioni avrebbe avuto un’altra considerazione mediatica…”. Quanto alla Fiorentina: “All’andata vincemmo largamente a livello di punteggio, ma non di prestazione. La Fiorentina sta pagando solo questo, il non saper concretizzare le prestazioni, visto che sono tra i primi cinque in molte statistiche”. In ogni caso, la formazione allenata da Vincenzo Italiano viene definita “pericolosissima nella partita singola”.
L’ultimo passo che deve compiere la Lazio è ridurre “il rischio di down”, che Sarri teme e che finora “ci hanno separato dalla parte altissima della classifica”, prosegue lui. “Dobbiamo risolvere questa problematica”. Per quanto riguarda Immobile, il capitano non ha ancora fatto un allenamento con la squadra dopo l’infortunio col Sassuolo, “ma le sue sensazioni sono positive.
I medici sono più cauti: l’ecografia era pulita, ma l’ultima parola spetta a loro”. Ciro si vorrebbe già mettere a disposizione qualche minuto, “ma vediamo i riscontri di oggi”.
Dopo un passaggio su Marusic (“Sta abbastanza bene, ieri ha saltato uno spezzone di allenamento perché aveva avuto i crampi col Milan alla fine, ma è in gran condizione come Hysaj”), Sarri risponde a chi gli chiede se 74 punti (il doppio dei 37 attuali) potrebbero bastare per andare in Champions League: “State parlando con uno che ha perso un campionato arrivando secondo con 91 punti… della media mi interessa poco”.
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