
Per la 18/a giornata di Serie A in campo alle ore 18 Lazio-Genoa LA DIRETTA
Probabili formazioni
Lazio (4-3-3): 1 Strakosha; 23 Hysaj, 3 Luiz Felipe, 33 Acerbi, 77 Marusic; 21 Milinkovic-Savic, 32 Cataldi, 10 Luis Alberto; 9 Pedro, 7 Felipe Anderson, 20 Zaccagni. (25 Reina, 31 Adamonis, 29 Lazzari, 4 Patric, 26 Radu, 6 Leiva, 5 Escalante, 8 Akpa Akpro, 88 Basic, 94 Muriqi, 27 Moro). All.: Sarri. Squalificati: nessuno Diffidati: Cataldi. Indisponibili: Immobile.
Genoa (3-5-2): 57 Sirigu, 3 Vanheusden, 55 Masiello, 4 Criscito, 18 Ghiglione, 90 Portanova, 47 Badelj, 27 Sturaro, 50 Cambiaso, 19 Pandev, 23 Destro. (1 Semper, 22 Marchetti, 13 Bani, 2 Sabelli, 14 Biraschi, 15 Vasquez, 33 Hernani, 90 94 Touré, 10 Melegoni, 24 Bianchi, 91 Kallon, 20 Ekuban. All.: Shevchenko. Squalificati: nessuno. Diffidati: Biraschi. Indisponibili: Maksimovic, Caicedo, Fares, Rovella.
Arbitro: Pairetto di Nichelino
LA VIGILIA. La svolta tra domani e mercoledì sera. Tra il Genoa di Shevchenko e la trasferta in laguna la Lazio di Maurizio Sarri si vuole riprendere quella serenità persa dopo il ko subito in rimonta in casa del Sassuolo. E stando al tecnico bianoceleste, stavolta non c’è neanche la scusa di un’Europa League che “ci sta tritando”, come ha rivelato oggi in conferenza stampa di vigilia dell’anticipo di domani all’Olimpico contro il Grifone. Snocciolando dati e statistiche che hanno evidenziato allo staff la differenza tra le partite di campionato seguite all’Europa e quelle senza: “Questa è una squadra che ha un buon livello di applicazione ma l’Europa League ci sta tritando, per colpe nostre, abbiamo 11 partite con una media di 1,91 punti, mentre dopo l’Europa League scende a 0,6. Questo comporta quei 7-8 punti in meno rispetto alla normalità. Questa squadra non riesce a gestire questo momento”, ha ammesso l’allenatore della Lazio, specificando che “il problema è palesemente inconscio, visto che nessuno vuole arrivare alla partita scarico”. Ma proprio per questo, il problema “è di difficile soluzione”. Questo però “è il limite che distingue una squadra forte da una normale, arriviamo scarichi”, ha aggiunto Sarri, sottolineando che “questa è l’unica cosa” che ora non va bene dei biancocelesti. In una stagione di transizione o “costruzione”, come ha sempre spiegato l’ex tecnico della Juventus. “Per il resto la squadra si allena bene, con un buon livello di applicazione”, ha quindi proseguito Sarri, che sulla volontà della società di rinnovare il suo contratto, e sugli obiettivi da perseguire una volta firmato (forse già prima di Natale) ha chiarito: “L’obiettivo è quello di costruire una squadra possibilmente giovane, che sia destinata, almeno in teoria, a crescere nel tempo, piano piano, facendo un percorso. Poi dove ci può portare il percorso nessuno lo sa. Secondo noi è la strada più percorribile nella nostra dimensione”. “L’esperienza di Napoli era tipo questa. È stata molto più veloce, ma il fulcro era l’allenatore, come qui. Questo è il motivo per cui ho sempre detto che qui sto bene e che ci voglio rimanere”, ha quindi ammesso Sarri, sempre più calato nel progetto biancoceleste dopo le parole di Claudio Lotito che alla cena di fine anno di fatto ha salvato solo l’allenatore. E se la sfida contro il Genoa servirà a capire in campo se i giocatori hanno assimilato la strigliata del patron, intanto sono arrivate le scuse, a squadra e presidente, da parte di alcuni giocatori che avevano lasciato il tavolo della cena prima del discorso del patron. Tra i giocatori che a fine cena avevano apprezzato la “strigliata” di Lotito, c’era anche il capitano Ciro Immobile, che però oggi ha dovuto saltare la rifinitura e sul quale ora pende l’interrogativo sulla sua presenza in campo. Sarri in conferenza non ne ha parlato, ma era apparso invece ottimista sulle condizioni di Pedro, Luis Alberto e Zaccagni. Se Immobile non dovesse farcela, probabile che nel tridente spetti all’ex Barcellona e Chelsea sostituirlo nel ruolo di punta, con l’ex Verona e Felipe Anderson sugli esterni.
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