SERIE DI SPETTACOLI NELL’AMBITO DEL PROGETTO “EDUCARE SI PUO'”

Nel percorso del Progetto EDUCARE SI PUO’!  aperto a valorizzare tutto ciò che si muove di positivo nel mondo educativo c’è l’incontro con questo interessante appuntamento promosso da Scuola Media (1ª, 2ª e 3ª circoscrizione), Centro Sociale S. Andrea, Giunta di Castello di Borgo Maggiore propongono lo spettacolo sul tema della crescita nell’età dell’adolescenza, rivolto a genitori ed educatori.

LASCIATECI PERDERE
Della compagnia teatrale Eccentrici Dadarò
Con: Filippo Ughi, Davide Visconti, Rossella Rapisarda
Regia: Bruno Stori, Fabrizio Visconti
sabato 12 marzo – ore 17,00 – Teatro Concordia di Borgo Maggiore
Al temine possibilità di dialogo con gli attori

Questo spettacolo vuol rappresentare quel possibile spazio di crescita di genitori e figli i quali, attraverso le difficoltà reciproche che la vita spesso impone, tentano di riproporre ricorsivamente e, talvolta, inconsapevolmente modi di comunicare e di condividere percorsi personali e unici.

“Lasciateci perdere” nasce come continuazione di “Per la strada” solo che, questa volta, protagonisti sono i genitori: tre genitori alla ricerca dei figli scappati da casa.
Tre genitori, come tanti altri, che cercando una scorciatoia per raggiungere i figli,  si perdono nel bosco, di notte, come nelle fiabe o nei racconti horror.
Tre genitori smarriti, ma che, in fondo, da questo smarrimento riescono a ritrovarsi,  riscoprendo quella voglia di libertà e di vita che la loro maschera da adulti aveva scolorito e riconoscendosi per un attimo non così diversi da quei figli così lontani e difficili da capire.
E allora forse viene da pensare che non esistono scorciatoie per fare i genitori, ma che a volte perdersi può essere un buon punto di partenza. Durata dello spettacolo un’ora a cui seguirà la possibilità di dialogo.

Ingresso singolo 7 €  – coppia di genitori 10 €  (i figli gratuito)

Ad accrescere la peculiarità è il fatto che al mattino i ragazzi assisteranno nella mattinata ore 11 allo spettacolo
PER LA STRADA sempre proposto dalla stessa compagnia nel Teatro Concordia di Borgo Maggiore 
La tematica della crescita vista dalla parte dei ragazzi

Lo spettacolo affronta essenzialmente il tema della crescita ed in particolare della crescita nell’età dell’adolescenza; dei primi passi dei ragazzi fuori dalla porta di casa. Quei passi che segnano un primo incontro autonomo con il mondo esterno,  quei passi che spesso portano con sé l’esigenza di appartenenza ad un gruppo in cui potersi riconoscere una volta tolti, per un attimo, i soliti abiti domestici. Racconta della voglia di indipendenza, del bisogno di crescere, dell’esigenza di fuga dai limiti conosciuti della quotidianità. Ma racconta anche delle loro ingenuità dei loro sogni e delle delusioni e delle paure di essere per la strada, quando la realtà si scontra con quello che si era immaginato e soprattutto racconta di come, a volte, crescere significa anche saper aspettare di essere cresciuti.

Per informazioni:
Centro Sociale S. Andrea 0549 900759 – csandrea@omniway.sm
Progetto EDUCARE SI PUO’!  promosso da:
Centro Sociale S. Andrea, Fondazione Santo Marino, Centro di Solidarietà San Marino, Paneuropa San Marino, MSP San Marino
Collaborazione: Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II, CDO Opere Sociali, Centro per le Famiglie
Media partner: Montefeltro, L’Informazione di San Marino, Il Ponte
Patrocinio Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Previdenza, la Famiglia e gli Affari Sociali, le Pari Opportunità
Segreteria di Stato  per l?istruzione e la Cultura, l’Università e le Politiche Giovanili

LA COMPAGNIA TEATRALE

Gli Eccentrici Dadarò nascono nel 1997, da un desiderio di in-stabilità. Stabilità nel tentativo di dare concretezza e continuità ad un progetto; in-stabilità nella scelta di mantenere un’assoluta libertà di sperimentazione espressiva, cercando di non assestarsi linguisticamente e stilisticamente su quanto raggiunto in precedenza. Proprio questo elemento di eterogeneità ha permesso la realizzazione di progetti artistici destinati a tipologie di pubblico differenti e proposti con linguaggi distinti.
Teatro Ragazzi, Teatro di strada, Teatro di Prosa sono paritariamente campi di indagine sulla comunicazione attraverso il linguaggio del Teatro. La ricerca di un incontro extra-quotidiano attraverso lo spettacolo motivo dominante. La prima ricerca è intorno alla clownerie, l’acrobatica, la Commedia dell’Arte, le arti circensi. L’incontro tra questa esperienza ed il teatro d’attore è il detonatore di quello che sarà il linguaggio della Compagnia in tutte le produzioni successive: una ricerca di equilibrio tra il linguaggio del corpo e quello drammaturgico, cercando di portare fisicità nella parola ed allo stesso tempo accostare allo sviluppo
testuale l’apertura di pause esclusivamente fisiche, che avvicinino ad una empatia col percorso dell’inconscio affiancato a quello della mente logica. Incontri fortunati: Bruno Stori, Enrico Bonavera e Jurij Alshitz tra tutti, e poi tanti altri che rimangono nostri ricordi.
Collaborano da alcuni anni con EATC (European Association for Theater Culture) diretta da Jurij Alshitz nella creazione e realizzazione di progetti e produzioni internazionali destinati a promuovere e sviluppare la ricerca e la cultura teatrale. Fondano nel 2009, su questa scia, l’Associazione Arterie Theater Network, rete
per la promozione e lo sviluppo di un percorso di Formazione Permanente nell’Arte Teatrale.
Nel 2004 inizia la collaborazione con la Fondazione Gaber per la diffusione della conoscenza del personaggio e dell’opera di Giorgio Gaber. Collaborano col Teatro Filodrammatici di Milano nella creazione di progetti di approfondimento tematico legati al mondo dell’adolescenza.

Gli spettacoli PER LA STRADA rivolto agli studenti

E L’esigenza di trovare un senso, il proprio senso di esistere: questo il tema dello spettacolo. Uno spettacolo dedicato ai Maestri, che inventano strade che prima non c’erano. Ai padri, che disegnano strade per i figli. Ai figli, che ne tracciano di nuove. Lo dedichiamo al “Maestro Fellini” ed al suo film, “La strada”, che racconta di gente che un po’ ci assomiglia. Lo dedichiamo ai nostri padri, che hanno passato tanto tempo ad immaginarsi per noi un futuro che poi non abbiamo seguito. Lo dedichiamo a tutti quei ragazzi che all’apparire dell’adolescenza hanno voglia di sollevare la polvere delle strade per cercare la propria strada; alla cosiddetta “età difficile”, quell’età in cui tutto è estremo, in cui ogni cosa è una tempesta, anche l’esigenza di trovare la propria identità, in altri termini il proprio senso.. l’età irrequieta, quando staccarsi da casa comincia a diventare irrinunciabile, ma è ancora troppo presto. E’ così che abbiamo immaginato la storia di tre ragazzi in fuga da casa verso il mare, in attesa di una nave che forse non arriverà: come quell’occasione di crescere che si sogna e si teme allo stesso tempo. E’ la storia di una notte di iniziazione all’età più adulta, con un epilogo da “adulti”, che comprendono che crescere significa saper anche aspettare di essere cresciuti. Ma in questa notte sono successe molte cose che non saranno dimenticate..Per la strada è uno spettacolo in cui tre attori, chiusi in un Teatro, ci raccontano quel desiderio di andare per la strada… e poiché la strada è una fonte inesauribile di occasioni, lungo il cammino dello spettacolo incontreranno Fellini, i ricordi della loro “età inquieta” e il sapore di tutte quelle scelte difficili che non puoi non fare.
Vincitore premio Eolo Award 2006 – Migliore spettacolo in italiano per l’infanzia –
LASCIATECI PERDERE rivolto ai genitori
 “Lasciateci perdere” nasce come continuazione di “Per la strada” solo che, questa volta, protagonisti sono i genitori: tre genitori alla ricerca dei figli scappati da casa. Tre genitori, come tanti altri, che cercando una scorciatoia per raggiungere i figli, si perdono nel bosco, di notte, come nelle fiabe o nei racconti horror. Tre genitori smarriti, ma che, in fondo, da questo smarrimento riescono a ritrovarsi, riscoprendo quella voglia di libertà e di vita che la loro maschera da adulti aveva scolorito e riconoscendosi per un attimo non così diversi da quei figli così lontani e difficili da capire. E allora forse viene da pensare che non esistono scorciatoie per fare i genitori, ma che a volte perdersi può essere un buon punto di partenza. Essere genitori è da sempre considerato il “mestiere più duro”, una professione per giunta non retribuita! Quando i figli diventano adolescenti, poi, pare che vi sia anche un prezzo da pagare per questo; un genitore si trova all’improvviso coinvolto in una lotta che non cercava, che non voleva, una lotta per un ruolo nuovo all’interno della società che ogni adolescente andrà cercando. Allo stesso tempo ogni genitore dimentica di aver attraversato a sua volta le emozioni e i pensieri che solo un adolescente può provare in quel momento particolare della sua vita, ed ecco allora che l’adolescente fugge seguendo l’illusione di trovare negli amici e negli amori un luogo sicuro e protetto per poi fare sempre ritorno a casa, a quella base sicura che, con le sue modalità e le sue forme di affetto uniche ed irripetibili, è spesso l’unico sistema disposto a riaccogliere quel suo bambino o bambina che tale non vuole più essere. Questo spettacolo vuol rappresentare quel possibile spazio di crescita di genitori me figli i quali, attraverso le difficoltà reciproche che la vita spesso impone, tentano di riproporre ricorsivamente e, tal volta, inconsapevolmente modi di comunicare e di condividere percorsi personali e unici. Lo spettacolo “Lasciateci perdere!” nasce dall’esigenza di continuare la ricerca, attraverso il teatro, delle dinamiche genitori e figli adolescenti, ricerca iniziata, alcuni anni fa, con lo spettacolo “Per la strada”. Il primo parla di tre adolescenti in fuga alla ricerca della propria strada, ”Lasciateci perdere!” ribalta i piani: nella stessa notte di luna piena i tre genitori si avventureranno alla ricerca dei figli e, perdendosi in un bosco, ritroveranno una parte dimenticata di sé e, forse, si scopriranno meno diversi da quei figli adolescenti a volte così difficili da capire.