Un “vero porcile” dove regnano maleducazione e rifiuti. Non usa mezzi termini la Giunta di Castello di Serravalle per descrivere lo stato di degrado in cui versano i locali del centro di aggregazione giovanile. E lo fa con un duro sfogo, affidato a un cartello affisso all’interno della struttura e diffuso ieri sui canali social: un ultimatum diretto ai giovani frequentatori, che ora rischiano di vedersi chiudere le porte in faccia.
Il messaggio, diretto e senza filtri, è un misto di rabbia e delusione. Parte elencando i comfort offerti gratuitamente ai ragazzi – “Al caldo, al fresco, internet gratis, divano, musica” – per poi passare a una richiesta di semplice cortesia, affinché “il luogo sia piacevole per tutti”. Ma è sulle abitudini di alcuni utenti che il tono si fa esasperato. “Quando finite di mangiare e bere ci sono i bidoni”, si legge nel cartello, che prosegue descrivendo una situazione insostenibile: “Buttare carte per terra, chewing gum attaccate ovunque, sigarette per terra. Un vero porcile! Ma a casa vostra fate lo stesso?”.
Una domanda retorica che sottolinea l’amarezza degli amministratori per la mancanza di rispetto verso uno spazio pubblico. “Questo luogo è stato creato per voi, un punto di ritrovo alla portata di tutti. Diamoci una mano per tenere l’ambiente pulito”, continua l’appello. La pazienza, però, sembra essere arrivata al limite, tanto da spingere la Giunta a mettere sul tavolo la possibilità di una drastica decisione. “Volete che stiamo chiusi nel week? Chiudiamo le porte e state di fuori al freddo”, si legge nell’avviso. “Comportatevi da ragazzi civili, per favore, oppure i maleducati lo fate a casa vostra”.
A rendere ancora più perentorio l’ultimatum, la menzione del sistema di videosorveglianza attivo nel locale. “Sappiamo benissimo chi sono i maleducati”, avverte la Giunta, lasciando intendere che i responsabili degli atti di inciviltà sono stati identificati. Lo sfogo si chiude con la speranza che la situazione possa migliorare, ma il messaggio è chiaro: il futuro del centro giovani di Serravalle dipende ora dal comportamento e dal senso civico dei suoi stessi frequentatori.