Serve la politica vera, non quella delle lobbies economiche

Il documento di finanziaria che sarà discusso la settimana prossima in Consiglio rappresenta la risposta che la maggioranza di Governo ritiene opportuna per affrontare questo momento di particolare sofferenza. Cosa si aspettano allora i cittadini elettori, che hanno scelto i loro rappresentanti in Consiglio nella convinzione che avrebbero operato per il bene comune, facendo scelte ponderate anche rispetto alla composizione sociale del paese?

È evidente come l’elettore medio, il lavoratore, colui che paga ogni centesimo di tassazione, in un momento difficile come questo si aspetti misure che lo tutelino più che mai e che siano più che mai eque, perché se le ingiustizie sono poco tollerate quando le cose in fondo vanno bene per tutti, a maggior ragione diventano insopportabili quando si chiedono sacrifici solo ad alcuni. La questione diventa ancora più spinosa quando questi sacrifici vengono chiesti solo a quella parte della società – i lavoratori – che sicuramente non sono coloro che hanno portato il paese in questo  stato di difficoltà, mentre per chi ha queste responsabilità, continuano i giorni di festa…

Tutto ciò non è grave solo da un punto di vista etico; testimonia come oggi si sia in presenza di uno “scollamento” tra politica e società. La finanziaria del Governo è una manovra che non tiene minimamente conto dei criteri di equità sociale o di sana divisione delle responsabilità. È come un’ingiustizia che si assomma alle ingiustizie passate. Credo non sia saggio da parte della politica spaccare il paese in due, così come non è stato saggio, da parte del Governo, non spendere una parola a favore dei tanti precari che hanno scioperato nei giorni scorsi, che altro non chiedevano alla politica se non di essere politica e di non farsi dettare agenda da chicchessia; oggi più che mai abbiamo bisogno di politica, quella vera, non quella delle lobbies economiche.

di Alessio Muccioli – Segretario FUPI/CSdL