“Serve un piano Marshall per la pace”. La ricetta del Cav per la guerra in Ucraina

Silvio Berlusconi questo pomeriggio si è recato al seggio per dare il suo voto relativo alle elezioni regionali in Lombardia. L’ex premier ha votato al seggio allestito nella scuola di via Ruffini e dopo si è fermato a scambiare alcune battute con i giornalisti che lo hanno atteso all’esterno. “Ho votato per l’Inter naturalmente, visto che sono incoerente secondo alcuni giornali dell’altra parte politica“, ha scherzato dopo aver depositato la scheda nell’urna a favore di fotografi e cameramen.

Il Cavaliere ha spiegato che, secondo lui, per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina “penserei che il signor presidente americano, Joe Biden, dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli ‘è a tua disposizione, dopo la fine della guerra, un Piano Marshall per ricostruire l’Ucraina da 9 mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco“.

Incalzato sulla guerra in Ucraina, Silvio Berlusconi ha poi espresso il suo parere in merito all’incontro avuto da Giorgia Meloni con Volodymyr Zelensky a Bruxelles nei giorni precedenti. “Se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore“, ha detto Silvio Berlusconi uscendo dal seggio.

Il presidente del Consiglio si è detto preoccupato per la scarsa affluenza al seggio: “Sono preoccupato per l’affluenza perché ho domandato agli addetti al voto e mi hanno detto che non hanno ancora raggiunto in questa sezione il 20%“. Quindi, si è rivolto agli elettori della Lombardia e del Lazio, anche loro chiamati alle urne: “Il voto non è soltanto un diritto ma anche e soprattutto un potere che dà ai cittadini possibilità di scegliere da chi vogliono essere governati e quindi possibilità di decidere sul loro futuro“. Per l’ex premier, “chi non vota non è un buon cittadino, chi non vota non è un un buon italiano. Spero che tutti i cittadini della Lombardia e del Lazio vadano a votare e che questa percentuale di oggi si sposti vicino al cento“.

E trattandosi del giorno successivo a Sanremo, non poteva mancare un commento anche in relazione alle polemiche della settimana: “Cambiare vertici della Rai? No, non voglio assolutamente arrivare a questo. Dico semplicemente che mi piacerebbe che la televisione pubblica facesse il suo mestiere di televisione pubblica“. E in merito allo spettacolo, ha aggiunto: “Non sono riuscito ad essere un ascoltatore continuativo. Ho visto qualche momento di Sanremo non sono stato ben impressionato. Ho visto cose ideologicamente spostate a sinistra. Il che non mi pare giusto. Soprattutto il giorno prima di importanti elezioni regionali“.


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