Servizi: c’è la firma per il rinnovo del contratto, riguarda 3mila lavoratori. Previsti 200 euro per il periodo 2010-2014 poi aumenti con percentuali decrescenti

firmaDoveva essere il lunedì più triste dell’anno? Per 3mila lavoratori invece sarà molto felice.

Se sia una bufala oppure no il famigerato “blue monday” lo diranno prima o poi gli scienziati seri, quel che conta è che per tremila lavoratori sammarinesi quello di ieri potrebbe essere il lunedì più sereno degli ultimi 5 anni. Infatti, erano ben 6 anni che il contratto di lavoro del settore dei servizi, che appunto in Repubblica occupa al momento oltre 3mila lavoratori, giaceva senza contratto.

Non è più così da ieri pomeriggio intorno alle 17 quando le associazioni di categoria Anis e Osla, e le organizzazioni sindacali Cdls, Csdl e Usl hanno siglato tutte assieme nella sede dell’Anis il rinnovo del contratto che copre anche gli anni di vacanza contrattuale e che sarà attivo fino al 31 dicembre del 2017.

In un comunicato la Csu descrive il settore dei servizi “un settore strategico per il rilancio dell’economia e dell’occupazione sammarinese che conta oltre 3mila addetti e che ha importanti prospettive di sviluppo”.

Il Contratto dei Servizi, era appunto scaduto a fine 2009, e negli anni ha visto una lunga trattativa che si è sviluppata in un periodo di congiuntura negativa per San Marino.

Ieri però, il sindacato afferma che “è prevalso il senso di responsabilità e la comune volontà delle parti di dare un segnale costruttivo e positivo, anche alla luce della recentissima entrata in white-list di San Marino”.

Per questo la Federazioni servizi (Fulcas) della Csu auspica che “la sottoscrizione del Contratto dei Servizi possa fungere da apripista alla chiusura di tutti gli altri contratti tuttora in attesa di rinnovo”.

Nel dettaglio il contratto firmato copre il periodo 2010-2017 e prevede un importo una-tantum pari a 200 euro per il periodo 2010-2013 e una rivalutazione delle basi tabellari (stipendio, scatti di anzianità e voci conseguenti) dell’1,35% per il 2014, dell’1,15% per il 2015, dello 0,50% per il 2016 e dell’1,00% per il 2017; contestualmente è stato definito an- che il recupero della “vacanza contrattuale” da parte delle aziende che l’hanno corrisposta, prevedendo clausole di salvaguardia per i lavoratori interessati.