Sesto San Giovanni, la moschea: “Adesso chiudetela”

“Non abbiamo elementi per sostenere che la moschea di Sesto San Giovanni contenga terroristi”. Lo dice la questura dopo la sparatoria alle porte di Milano in cui è stato ucciso Anis Amri, lo stragista islamico di Berlino. Ma ovviamente l’allarme è alto. La Lega non a caso chiede la chiusura del luogo di culto islamico. Il Carroccio del municipio 2, guidato dal centrodestra e molto attivo sul fronte della denuncia delle “moschee abusive”, lancia una manifestazione a Milano. E dice: “A seguito dei numerosi attentati di matrice islamica non possiamo più far finta di niente! Soprattutto dopo che ieri è stato ucciso l’attentatore di Berlino proprio nelle vicinanze di Milano a confine con il Municipio 2. Esigiamo quindi più controlli nei confronti delle comunità islamiche, sia sotto un punto di vista religioso che sotto un punto di vista di attività. Pensare, infatti, all’islam puramente e solamente come una religione sarebbe come non vedere il reale problema”, scrive il capogruppo leghista in zona.

“Il gruppo consiliare Lega Nord”, si legge, “organizza un presidio contro uno dei luoghi mappati dalla giunta precisamente quello di via San Mamete 76, in quanto nelle ultime settimane i cittadini si sono lamentati del rumore provocato durante lo svolgersi della preghiera islamica e chiedono ragguagli riguardo le norme di sicurezza del locale adibito a luogo di culto. Dopo aver fatto ricerche e sopralluoghi possiamo affermare che la palazzina di via San Mamete 76 non ha le caratteristiche e non è dotata di misure di sicurezza idonee per fungere da luogo di ritrovo quindi, anche per la preghiera”.

Critiche sono rivolte alla giunta di Palazzo Marino per “l’atteggiamento lassista e permissivo” che ”non ha fatto altro che promuovere ed incrementare il degrado e l’insicurezza” con richiesta “di garantire la sicurezza dei cittadini in questo clima di imminente attentato terroristico”. liberoquotidiano.it