
Alcune delle vittime della “setta del digiuno” in Kenya potrebbero essere state strangolate e soffocate prima di essere sepolte. E’ questa l’indicazione emersa dalle prime autopsie effettuate a Malindi dal capo patologo del governo, Johansen Oduor, Lo stesso Oduor ha dichiarato che la maggior parte dei corpi analizzati presentano evidenti segni di deperimento da digiuno, l’astinenza da cibo e acqua predicata dal fondatore della chiesa “Good News International”, Paul Mackenzie Nthenge.
Mackenzie e il suo presunto complice, il pastore Ezekiel Odero, verranno ascoltati oggi per la prima volta dai giudici delle corti di Malindi e Mombasa, in relazione alle morti, almeno 109, di loro seguaci per quello che è stato definito “il massacro di Shakaola”. Le accuse ipotizzate per loro vanno da istigazione al suicidio a crimini contro l’infanzia e genocidio.
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