
“La corruzione continua a rappresentare un grave ostacolo alla costruzione di prosperità e sicurezza per i nostri Paesi e le nostre comunità e, nonostante i grandi sforzi compiuti negli ultimi anni, continua a minare il raggiungimento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”: lo ha detto la presidente della Scuola nazionale dell’Amministrazione (Sna) ed ex ministro della Giustizia Paola Severino aprendo a Gurugram, in India, il primo meeting annuale del gruppo di lavoro anti-corruzione del G20.
Il tema sta particolarmente a cuore al Paese asiatico, che detiene quest’anno la presidenza del G20 e che ha voluto l’Italia alla co-presidenza del gruppo di lavoro chiamando Severino – che è anche rappresentante speciale anticorruzione dell’Osce – a tenere l’intervento di apertura.
“L’Italia è pronta alle nuove sfide della forma più sofisticata di corruzione e intende puntare l’attenzione sulle nuove forme della ‘corruzione liquida’ che emergono nell’economia globalizzata, specialmente l’uso strumentale ad opera delle mafie che utilizzano modalità corruttive per infiltrarsi nella pubblica amministrazione e negli appalti pubblici e ricorrono al riciclaggio per inserirsi nell’economia legale”, ha affermato Severino, dedicando buona parte del suo discorso alla necessità di prevenire il fenomeno attraverso politiche virtuose, cultura della legalità ed equità di genere.
“Un approccio preventivo è, infatti, cruciale nella lotta alla corruzione – ha spiegato – poiché sono in gioco la fiducia dei cittadini, l’efficacia delle istituzioni, lo sviluppo economico e la sicurezza dello Stato, e un intervento repressivo ex post non può inibire le conseguenze nefaste della corruzione”. Un fenomeno in cui “l’odierna economia globalizzata ha introdotto nuove e sofisticate forme sempre più legate a reati gravi, anche utilizzando la corruzione per facilitare e consentire l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore pubblico e privato”, con “una forte dimensione transnazionale”. “Per questo motivo – ha proseguito Severino – è importante coordinare gli sforzi a livello internazionale e sovranazionale per produrre standard giuridici e regole comuni” ma “permangono ancora molte criticità, come ad esempio per quanto riguarda l’effettiva tutela della titolarità effettiva, le porte girevoli, la regolamentazione delle lobby e soprattutto il conflitto di interessi, considerando che la maggior parte dei comportamenti corruttivi dipendono principalmente dalla confusione tra interesse pubblico e privato”.
Armonizzazione, assistenza tecnica, buone pratiche, educazione alla partecipazione e al buongoverno le ‘armi’ a disposizione, insieme ad adeguate riforme e scambio dati. Un capitolo a parte la presidente della Sna ha dedicato alla parità di genere e all’emancipazione delle donne da varie forme di corruzione e ricatto, convinta che “un sistema più equo, trasparente e responsabile incoraggi la partecipazione delle donne e disincentivi la corruzione” in generale.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte