LUCIA Annibali pregava che la giustizia non la deludesse. Che il suo dolore non fosse sacrificio inutile. E Lucia ha vinto. Luca Varani si è visto confermare ieri 20 anni di carcere. Uno sconticino di due anni lo hanno avuto i due sicari. che scendono da 14 a 12 anni di galera. «Sono felicissima, adesso torno a respirare, vado a tutta birra» ha detto Lucia, stringendo forte il suo libro Io ci sono, la mia storia di non amore’. Il groviglio delle preoccupazioni e degli incubi per il processo di Appello ad Ancona nei confronti di chi due anni fa le ha teso un agguato distruggendole il viso, si è sciolto alle 21.10 di ieri sera in un sorriso grande, sconfinato poi sfociato nell’applauso di amiche e donne dell’Udi, che non hanno mai abbandonato la postazione vicino alla famiglia Annibali. CI SONO volute 4 ore di camera di consiglio perché i giudici confermassero la condanna di primo grado a Varani, ritenuto colpevole di aver ideato l’agguato con l’acido alla sua ex per punirla, di aver cercato di ammazzarla tranciandole i tubi del gas della cucina di casa e di averla perseguitata per mesi, con appostamenti e minacce oltre che sberle, perché voleva lasciarlo. Gli avvocati difensori Roberto Brunelli e Francesco Maisano non hanno nascosto alla Corte che Varani avesse ideato la punizione con l’acido, che fosse andato a comprare la micidiale bottiglietta, che avesse reclutato un suo amico albanese ma, ecco il bivio rispetto all’accusa, non per farlo gettare in faccia a Lucia ma per rovinarle l’auto. Quindi, la difesa ha chiesto l’attenuante delle lesioni per un risultato che non era voluto mentre i difensori si sono battuti per l’assoluzione dal tentato omicidio e dallo stalking. Hanno seguito questo ragionamento: lo stalking non poteva esserci visto che si prendevano e si lasciavano in continuazione. IL TENTATO omicidio ancor meno, tenuto conto che Varani non aveva avuto il tempo quel 20 febbraio indicato dalla procura di tagliare tubi e altro, orologio alla mano. I giudici non hanno creduto a nulla di tutto questo, credendo in pieno al pm Monica Garulli che ha costruito la sua accusa seguendo il comportamento tenuto da Varani, sia prima che dopo la carcerazione con la sua lettera di «istruzioni» da far recapitare in carcere ai due sicari per «guidarli» nel processo. Lettera che invece un detenuto ha recapitato alla procura. Quello era l’atto di confessione. E la difesa non è riuscita a smontarlo. Ha detto il padre di Varani, Francesco, alla lettura della sentenza: «Questa è cattiveria, e non posso vedere la gente che ride, salta, applaude», uscendo via piangendo abbracciato alla figlia Francesca. Il fratello di Lucia, Giacomo: «Spero che il papà di Varani riesca a far capire al figlio quello che ha fatto a Lucia e a se stesso». IL PM Garulli: «Ho solo svolto il mio lavoro». Arriva Lucia. È sommersa dagli applausi, i baci, le telecamere. Baciato a lungo anche l’avvocato di parte civile Francesco Coli: «Aria, finalmente torno a respirare. Sono felice, era quello che volevo». Alla domanda su Varani: «Guardate, di lui e di quello che farà non mi interessa nulla. Io sono rinata». Il Resto del Carlino
