Sgarbi a San Marino, alla mostra ”La Fine dell’Avanguardia da De Chirico a Guttuso”

La mostra “La Fine dell’Avanguardia da De Chirico a Guttuso”, allestita nella “Galleria San Marino di Palazzo Arzilli”, è stata sapientemente curata dal Professor Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte, maestro di bellezza, ha trasformato la mostra in un evento, segnato dalla ammirazione culturale dei visitatori che in questi giorni accorrono, numerosi, per vedere i dipinti di: De Chirico, Campigli, Balla, Severini, Gentilini, Marini, Casorati, Rosai, Sironi, Carrà e Guttuso.

Durante il vernissage, il pubblico ha atteso il Professore che, se anche con un po’ di ritardo, ha saputo con la sua verve illuminare i presenti: idealmente- dice Sgarbi- la mostra percorre il periodo storico?che va? dal 1920 al 1960 si parte dalla grande depressione al boom economico.

La pittura risente di questo periodo di trasformazione e l’arte non è più intesa solo come un messaggio estetico, bensì si carica? anche di una funzione sociale. Pertanto, la mostra contiene immagini che vanno dall’arte figurativa, ai paesaggi, ai ritratti, ai dipinti astratti; a dimostrazione che l’arte non è morta! Anzi, ognuno di questi artisti ha potuto esprimersi liberandosi dai preconcetti.

Il primo che avverte l’inganno dell’Avanguardia è De Chirico e la combatte! De Chirico è un pittore molto originale, negli anni ’10 inventò la pittura metafisica, figure non della realtà ma, inserite in uno spazio della pittura del rinascimento. De Chirico, dunque, nella sua pittura, continua a pensare a Piero della Francesca. Popola questi spazi: piazze vuote, archi con manichini e, prima di altri artisti, capisce che le avanguardie non possono durare nel tempo altrimenti diventano ripetitive.

Il secolo che abbiamo alla spalle ha due pulsioni: la distruzione e la ricostruzione. Le avanguardie buttano giù e qualcuno cerca di mettere su, le avanguardie scompongono lo spazio e qualcuno cerca di ricomporre lo spazio. Quindi, quando ho visto queste opere d’arte che partivano da De Chirico ho pensato che, in questa persistenza della pittura, si potesse parlare del concetto di Fine dell’Avanguardia. Tra i pittori noti del ‘900 c’è ne uno che, in virtù dell’adesione ad un partito che è il Partito Comunista, ha potuto continuare ad essere perfettamente figurativo, senza per questo essere messo nell’angolo, questo è Guttuso. Ma, durante il secolo c’è tutta una serie di artisti che continuano a dipingere nonostante tutto… come Campigli che trovandosi davanti a Braque, a Picasso, di fronte ai grandi innovatori, lui cosa fa?. Semplifica le figure per farle diventare figure senza tempo…”

“La Fine dell’Avanguardia”, conclude Sgarbi, è da intendersi come una nuova origine, una nuova idea della pittura stessa. Le opere degli artisti presenti in questa mostra sono i precursori di alcuni artisti contemporanei che confermano la continuità dell’espressione artistica?di oggi”.

L’esposizione è stata promossa dall’Associazione ECSO, che da qualche anno organizza e promuove la cultura e il turismo in Repubblica. Le ventisei opere, di 16 grandi artisti del ‘900, fanno parte di collezioni private dell’Istituto d’Arte Contemporanea. Non sono mancati, per questo evento, gli alti patrocini culturali della Segreteria al Turismo, alla Cultura, della Fondazione San Marino e della SUMS. La mostra resterà aperta fino al 12 Settembre, dal martedì alla domenica nei seguenti orari: mattino dalle 10,30 alle 13; nel pomeriggio dalle 15,30 alle 21. Per informazioni tel 0549 991237 – cell. 329 0525772.