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  • Shoah: Segre: “I viaggi della Memoria non sono gite, si va in un santuario”

     “Una volta ho visto un gruppo di ragazzi olandesi che andavano in gita a Auschwitz e avevano un grande gelato, la musica della orecchie e da quel cancello, ” Arbeit macht frei” entravano a ritmo leccando il gelato. Che una preside, un insegnante permettesse tutto questo. Ho dovuto pensare che 6 milioni di morti erano morti in vano. Non si va così a fare la gita ad Auschwitz, si va in silenzio, con vestiti adeguati. Non si va in gita, si va come a un santuario anche laicamente, a testa bassa e cercando di ricordare per non dimenticare la Shoah”. Lo dice in Aula al Senato la senatrice a vita, Liliana Segre, intervenendo in dichiarazione di voto sul ddl per i viaggi della memoria, un lungo applauso dell’Aula segue le sue parole. 

    “Non sono mai ritornata là dove sono stata prigioniera. Non me la sono sentita. Una volta fui invitata, nel 1995, c’erano molti personaggi, ma non me la sono sentita. Quando poi ho letto e sentito alla radio la descrizione delle pellicce della regina di Olanda e di Berlusconi, in quel momento ho pensato: come sono contenta di non aver accettato questo invito. E’ vero erano passati 50 anni, ma che a nessuno fosse venuto in mente di non mettere pelliccia…”.
       


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