«Sì al Nobel per la Marina militare» Renzi sostiene l’iniziativa del QN

marina militare soccorsoMATTEO Renzi promuove l’idea di candidare la Marina militare italiana al premio Nobel per la Pace. Nella trasmissione
Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, il premier ha definito «una bella iniziativa», quella lanciata sulle pagine del Quotidiano Nazionale, nei giorni scorsi, dall’intervista del vice-segretario Onu Jan Eliasson. Pur dicendo di non conoscere le regole per il conferimento del prestigioso premio, Renzi dà la sua «ideale adesione» alla proposta, e strappa l’applauso della platea.

IL GIORNO dopo il confine tracciato, nelle politiche per l’immigrazione, non «tra il Pd e le destre» ma «tra il Pd e le bestie», Renzi ribadisce il concetto. Accoglienza di chi scappa dalla guerra sì, ma tutti devono fare la loro parte, in Ue e in Italia. A cominciare dai Comuni. «Non entro nelle dinamiche della Chiesa cattolica così come in quelle dei sindaci – sottolinea il premier – . Ma faccio presente che in Italia ci sono 8.000 Comuni e, di questi, 500 sono quelli che stanno accogliendo. Siamo già d’accordo con Fassino, il presidente dell’Anci, per coinvolgerne di più». Secondo il piano Juncker «più di 40mila andranno via dall’Italia – ricorda –, ma vogliamo vedere che questo accada: come si dice a Napoli ‘ca nisciun’è fess’». L’Italia, inoltre, annuncia Renzi, «non parteciperà ad eventuali azioni militari in Siria come quelle ipotizzate da Francia e Gran Bretagna perchè occorre che la comunità internazionale abbia un progetto a lungo termine. Le iniziative spot servono e non servono. Non sono così sicuro che cacciare Gheddafi sia stata una buona idea: era un dittatore pericoloso, ma attenzione ad avere in politica estera un atteggiamento poco saggio». Discorso diverso per Erbil che «sta in Iraq, dove c’è un governo che ha chiesto l’aiuto della comunità internazionale. L’Italia partecipa alla coalizione, non partecipa per il momento ai voli in Iraq. La situazione in Iraq ha un margine di legittimità internazionale».
Intanto, il livello dello scontro politico si alza. A tenere banco è Matteo Salvini, che attacca a suon di insulti: «Un premier che usa un bambino di tre anni morto su una spiaggia per fare campagna, dal mio punto di vista è un verme». E ancora: «Renzi ha insultato milioni di italiani. Io sono una bestia, lui è un clandestino», rincara la dose il leader del Carroccio.

REPLICA immediata. Secondo il Guardasigilli Andrea Orlando «l’accusa di essere dei vermi andrebbe rivolta a chi ha costruito le condizioni perchè fatti atroci come questi avvengano». «Salvini si vergogni, è il leader del secondo partito di opposizione e dice di volersi candidare a guidare il Paese…» si scandalizza il segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti. Raffaele Fitto prende le distanze: «È una gara all’insulto alla quale non partecipiamo». Salvini, infine, ribatte a tutti: «Ora sono tutti buoni, Renzi, Alfano, la Merkel, perchè sentono che c’è il business dietro l’angolo. Io sono una bestia, sono cattivo» perchè voglio aiutarli a casa loro.

Fonte: IL RESTO DEL CARLINO