Si amplia la rete delle “case dell’acqua” di Rimini: nel 2024 tre nuove strutture in zona Celle, Gaiofana e Ina casa

La rete di erogazione dell’acqua pubblica verrà ampliata nel 2024 con l’aggiunta di tre nuove case dell’acqua nel territorio comunale e 20 erogatori negli uffici pubblici. Questa iniziativa è resa possibile grazie al cofinanziamento del bando ATERSIR per la riduzione e prevenzione dei rifiuti, insieme al contributo del Comune di Rimini in collaborazione con Romagna Acque, per un totale di 60mila euro.

Le tre nuove case dell’acqua saranno collocate in zone specifiche come Celle, Ina Casa e Gaiofana, portando così a 13 il numero totale di postazioni distribuite nell’intero territorio. Queste postazioni includono quelle già installate in passato al Parco Cervi, in via Lagomaggio, in via Montescudo/Via Bidente, via Baroni a Viserba, Parco Rodari a Santa Giustina, via Parigi a Miramare, in via Euterpe, Torre Pedrera, via Marecchiese e la casa dell’acqua Fortech, che si trova in una stazione di servizio privata.

Inoltre, attraverso il bando ATERSIR, saranno finanziati anche l’acquisto e l’installazione di 20 erogatori che saranno posizionati nel Museo della città e negli edifici pubblici come gli uffici in via Rosaspina, a Palazzo Garampi, i servizi anagrafici e la polizia locale a Miramare, Viserba, in via Bidente e in via Brighenti, e gli uffici di Protezione Civile in via Marecchiese. Questi erogatori si aggiungeranno ai 49 già installati negli ultimi 3 anni in scuole medie e superiori, nonché in alcune palestre del Comune di Rimini, sempre con lo scopo di ridurre l’uso di bottiglie di plastica.

La promozione dell’uso della rete idrica ha permesso di erogare quasi 23.000.000 di litri di acqua attraverso le 10 casette dell’acqua della città dal 2011, evitando così l’utilizzo di circa 15 milioni di bottiglie di plastica da un litro e mezzo. Questo ha contribuito a ridurre l’accumulo di rifiuti di plastica e il suo impatto sull’ambiente. Il Comune di Rimini continuerà a promuovere la sostenibilità ambientale e l’utilizzo dell’acqua pubblica, aumentando la presenza delle strutture di erogazione e incoraggiando azioni concrete per ridurre i rifiuti e l’inquinamento causato dalla plastica.