Emilio Della Balda interviene sul dibattito per il rilancio del sistema finanziario 18/11/2011
Accolgo subito la proposta di Tribuna di sviluppare un dibattito sull’intervista rilasciata dal Presidente della Fondazione San Marino, Tito Masi, sulle possibilità di rilancio del sistema finanziario. E’ un argomento importante ma anche delicato e difficile che Masi ha affrontato con la massima prudenza lasciando in sospeso alcune questioni rilevanti che invece vanno trattate con la massima chiarezza. Mi fa piacere però che abbia finalmente toccato il punto sensibile dell’intera questione dicendo che il passaggio da quattro a dodici banche “basato sulla spartizione partitocratrica e spesso su interessi inconfessabili come nel caso della “tangente di Stato” richiesta a Banca del Titano, non ha privilegiato la ricerca dell’esperienza, della professionalità e del rigore morale”. Scrivo finalmente perché sono tanti anni che denuncio il sistema tangentizio che non riguarda solo una banca ed è la prima volta che un politico di vertice si spinge su questa denuncia clamorosa. Per la verità si dovrebbe anche indagare su chi ha ricevuto la “tangente di Stato” perché il Paese ha il diritto di sapere chi sono i ladri e di perseguirli penalmente e civilmente in base alle leggi vigenti. Fatta questa precisazione e preso atto che un esponente del Patto per San Marino riconosce l’urgenza di definire un progetto economico e un progetto specifico per il settore bancario, voglio dire anche che non sono affatto d’accordo con Masi sulla sua proposta, già in attuazione, del drastico ridimensionamento del numero dei soggetti bancari. Con tre gruppi bancari e 200 disoccupati professionalizzati nel settore, sarebbe la fine del sistema e una assurda localizzazione paesana. Il problema non è il numero. Il Lussemburgo, senza segreto bancario, ha 192 banche e oltre 1000 finanziarie. Il problema è che non c’è un progetto, non ci sono indirizzi politici, non ci sono banchieri di professione, non si capisce l’importanza di avere un sistema finanziario internazionalizzato, vigilato con imparzialità, competenza e cura, guidato verso un sano e solido sviluppo. Non si vogliono gruppi di alto livello. Si preferiscono cartai e commercianti generosi ai veri banchieri che non pagano tangenti. Il problema vero è che si devono consegnare alla giustizia i collusi che hanno consentito alla mafia il riciclaggio di denaro sporco e hanno rovinato il rapporto con l’Italia. Si deve ritornare all’etica pubblica e ad una rigorosa moralità, altrimenti il declino del sistema proseguirà. Il Consiglio deve riprendere il suo ruolo di indirizzo politico, varare un progetto finanziario nel più ampio contesto di un progetto economico per costruire la nuova San Marino in un mercato aperto dove possono competere il maggior numero possibile di soggetti bancari sottoposti rigorosamente alle regole della Comunità Internazionale. Gli accordi non si possono limitare alla Banca d’Italia. Bisogna farli con la Banca Centrale Europea. Siamo costretti a risalire la china in mezzo a molte difficoltà, ma anche per la supina accettazione dello scudo fiscale italiano che ha quasi dimezzato la raccolta bancaria. Dobbiamo analizzare la Convenzione sottoscritta a Cannes dagli Stati del G20 in materia di assistenza fiscale e prendere al più presto degli indirizzi di fondo per stare all’interno delle direttive degli organismi internazionali. E’ però certo che senza legittime ambizioni, senza adeguati capitali di investimento, senza servizi innovativi riconosciuti all’estero, insistendo in una politica negativa ed inventata giorno dopo giorno, in ristrutturazioni al ribasso imposte dalla conflittualità politicante, non si va da nessuna parte. Ritorneremo poveri. Molti altri sono gli argomenti da trattare e da confrontare sollevati da Tito Masi che ha lodevolmente aperto un dibattito molto qualificante che , se svolto al di fuori del politichese e impostato in modo civile e responsabile, potrebbe fare bene al Paese. L’occasione non mancherà se potremo ascoltare le varie voci fuori dal coro.
Emilio Della Balda