Sant’Angelo in Vado. “Non più tartufo locale ma Tartufo Pregiato delle Marche – dice il sindaco di Sant’Angelo in Vado Giannalberto Luzi-: l’obiettivo è il riconoscimento della Certificazione di Origine Protetta per il tartufo che sia regionale e non legata a campanilismi”, perché si tratta di “un grande patrimonio di tutta la regione”. Per la vice presidente della Regione Marche Anna Casini, anche assessore all’Alimentazione, l’obiettivo è la “valorizzazione di tutti i territori dove il tartufo rientri tra i prodotti di grande qualità. Non esiste un tartufo più buono dell’altro, ma abbiamo diverse qualità che vanno valorizzate in maniera diversa, tutti questi tuberi costituiscono un’occasione per le Marche. Nell’arco dell’anno è sempre possibile trovare un tartufo giusto per il piatto che si va a cucinare e questa è una ricchezza unica. Prodotti che nascono solo nelle nostre terre non sono delocalizzabili”. La kermesse di Sant’ Angelo in vado, vanta vari primati (il primo centro di tartuficoltura europeo, la Mostra più longeva delle Marche, l’unico monumento al mondo al cane da tartufo) segna anche il lancio di una nuova strategia.
tratta da ANSA