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  • Si tranciò un dito ballando al ‘Pineta’, condanna a 3 mesi

    (ANSA) – BOLOGNA, 20 FEB – La notte del 15 aprile 2017 nella
    nota discoteca ‘Pineta’ di Milano Marittima, nel Ravennate, una
    ragazza all’epoca 22enne si tranciò il mignolo della mano
    destra, rimasto impigliato in una griglia d’acciaio, mentre
    scendeva dal cubo per ballare. Per l’episodio è finito a
    processo per lesioni colpose il legale rappresentante della
    società che gestiva la discoteca, un 41enne, difeso
    dall’avvocato Massimo Martini, che oggi è stato condannato a tre
    mesi di reclusione, pena sospesa, dal giudice del tribunale di
    Ravenna, Tommaso Paone.
        L’imputato è stato anche condannato, in solido con la società
    che gestiva il ‘Pineta’, in qualità di responsabile civile, a
    pagare una provvisionale di 40mila euro, oltre alle spese
    legali. La Procura aveva chiesto cinque mesi contestando al
    legale rappresentante di non aver dotato la griglia di
    protezioni. La giovane forlivese, che subì l’amputazione del
    dito, ebbe una prognosi di oltre due mesi. Il processo è stato
    ripetuto, a causa di un errore procedurale.
        “È una sentenza che arriva, purtroppo per la ragazza
    coinvolta, a quasi sei anni dai fatti, ma che esprime un giusto
    ed apprezzabile equilibrio in fatto di sicurezza dei locali
    destinati ai giovani”, commentano gli avvocati Stefania Martelli
    e Federico Fischer, costituiti parte civile in rappresentanza
    della vittima. (ANSA).
       


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