Tutta l’area del Mediterraneo è in fiamme. L’hanno chiamata “la rivolta del pane”, ma dietro alla rivoluzione economica, causata dalla miseria, c’è anche quella per la libertà democratica.
Sta succedendo su vasta scala, quello che è successo a Berlino nel 1989: si sta abbattendo il muro dei regimi, alla ricerca di una nuova forma di indipendenza.
Oggi, come allora, stiamo vivendo la storia. Ma i numeri sono molto, molto più grandi.
Migliaia e migliaia di nord africani guardano all’Europa come ad una nuova America, servendosi dell’Italia come ponte. Sono 90 milioni di magrebini, che diventano 180 milioni con gli egiziani.
Altro che esodo biblico! Tutto questo avrà conseguenze non solo nell’economia, ma anche nel welfare, nella quotidianità della nostra martoriata Europa.
La Germania ci ha messo 20 anni ad assorbire le conseguenze della caduta del muro di Berlino, prima di tornare ad essere la grande Germania degli anni ’80.
Quanto tempo occorrerà all’Europa per assorbire la valanga umana che inevitabilmente le si sta riversando addosso?
Un’Europa, non dimentichiamolo, già molto sofferente per la crisi internazionale, e dove la ripresa, a parte Francia e Germania, è quasi inesistente. Sperando che la Russia di Putin, altro enorme focolaio rivoluzionario che sta covando sotto la cenere, non esploda all’improvviso come il nord Africa.
Ma in questo momento, in cui le popolazioni del nord Africa stanno lottando per ridisegnare il loro futuro, non possiamo che essere solidali con chi sta lottando per la libertà e l’indipendenza.
Il nostro auspicio è che in questa rivoluzione non prendano il sopravvento sistemi teocratici e integralisti, che possano fare peggio dei precedenti regimi. Come purtroppo è già storicamente successo.
San Marino 22 febbraio 2011