Sicurezza a Rimini, l’appello del PD: “I sindaci sono soli, servono più risorse e un piano straordinario”

Secondo Emma Petitti, i primi cittadini, e in particolare il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, stanno affrontando un compito gravoso con mezzi limitati. La consigliera riconosce che, come evidenziato dai dati storici del Ministero dell’Interno, i reati sono in calo da decenni, ma sottolinea che questo non cancella le criticità attuali, specialmente quelle legate alla microcriminalità e all’enorme pressione turistica che caratterizza la città.

Emma Petitti

La consigliera Dem invoca un maggiore coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna, che dovrebbe farsi portavoce presso il governo per ottenere un riconoscimento istituzionale delle esigenze specifiche delle città turistiche. L’appello viene esteso a tutti i parlamentari eletti sul territorio, a cui viene chiesto di superare le divisioni politiche per sostenere un piano nazionale per la sicurezza urbana che includa Rimini. Un’attenzione particolare è riservata all’aumento delle denunce per violenza di genere, un dato che, secondo Petitti, va letto anche come un segnale di maggiore consapevolezza e fiducia nelle istituzioni da parte delle vittime.

Nel suo intervento, Petitti rivendica il tema della sicurezza come un diritto democratico, e non una prerogativa di destra o sinistra. La consigliera sostiene che il Partito Democratico debba riaffermare una visione di sicurezza basata sulla prevenzione, la coesione sociale e gli investimenti nei quartieri. La soluzione, per la rappresentante PD, non è invocare uno stato di polizia, ma integrare la sicurezza in un più ampio progetto di rigenerazione urbana e sociale.

La proposta finale è quella di un “piano straordinario” per la sicurezza di Rimini, da costruire in modo partecipato coinvolgendo cittadini, associazioni e istituzioni. Secondo Petitti, dove regnano l’abbandono e la disuguaglianza, il disagio si trasforma in devianza, mentre dove ci sono spazi pubblici curati e opportunità, la criminalità arretra. Per questo, la sicurezza deve essere considerata parte integrante di un progetto riformista e progressista.