“Nè nuovi reati nè aggravanti di pena ma misure come la possibilità di applicare in modo più ampio quello che si applica nello sport: davanti a reiterate violenze c’è il daspo, di fronte a reiterati elementi di violazione di alcune regole sul controllo del territorio le autorità possono proporre il divieto di frequentare il territorio in cui sono state violate le regole”. Lo annuncia il ministro Marco Minniti illustrando il decreto sicurezza.
Più poteri ai sindaci – Come ha spiegato lo stesso Minniti al termine del Consiglio dei ministri, nel decreto sulla sicurezza urbana c’è una “norma che prevede la pulizia ed il ripristino per violazioni al decoro urbano. Il giudice, cioè, se qualcuno sporca, può condannarlo a ripristinare quello che ha sporcato: è una sfida di civiltà” ha detto. La sicurezza urbana, secondo Minniti, va intesa come un grande bene pubblico: “La vivibilità, il decoro urbano e il contrasto alle illegalità sono elementi che riguardo il bene pubblico. Il decreto prevede il rafforzamento dei poteri di ordinanza dei sindaci, avranno potere autonomi e la possibilità di patti tra territori e ministero degli Interni che prima non avevano una cornice legislativa”.
Un patto tra lo Stato e i territori – Il ministro dell’Interno ha inoltre spiegato che non c’è un’emergenza sicuerezza visto che “il modello funziona”. ma, ha aggiunto, “oltre al modello di sicurezza nazionale servono politiche più attente di controllo da Bolzano ad Agrigento. Serve un patto tra lo Stato e i territori”. Il nuovo decreto “è stato ampiamente discusso, meditato, voluto” dall’Anci e dalla conferenza delle Regioni con l’idea di “un grande patto strategico di alleanza tra stato e poteri locali”. Tgcom24