Le indiscrezioni nei giorni scorsi si sono sprecate, ma Silvio Berlusconiinsiste a smentirle una a una: “Non c’è nessun nuovo Patto del Nazareno”. I tempi delle trattative faccia a faccia con Matteo Renzi sono tramontati, stando alle parole del leader di Forza Italia rilasciate alGiornale. Il che però non vuol dire che il dialogo tra i due sia proprio interrotto, semplicemente si parlano per interposta persona. Prima che la pausa estiva faccia suonare la campanella, in Parlamento arriveranno una serie di riforme che Renzi vuol portare a casa o almeno avviare sul binario giusto. Con la minoranza Pd in fibrillazione, il premier potrebbe aver bisogno dei voti forzisti e questo Berlusconi lo sa. Così detta le sue condizioni: “É ovvio che se il Partito democratico presentasse in Parlamento qualche miglioramento della legge elettorale, o della riforma costituzionale, noi – dice Berlusconi – voteremmo a favore di quella norma, come voteremmo a favore dqualsiasi provvedimento, da chiunque proposto, che giudicassimo positivo per il Paese”. Detto in parole semplici Renzi potrà contare su Forza Italia se modificherà l’Italicum spostando il premio di maggioranza sulla coalizione più votata, anziché la lista singola, e se rinuncia all’idea di trasformare il Senato a un’assemblea di nominati dei Consigli regionali, al posto dei senatori eletti. Queste le aperture, ma non si parli di collaborazione con la maggioranza. Le differenze con Renzi, Berlusconi le sintetizza con la sua descrizione: “É uno statalista e non un liberale: il suo obiettivo è un controllo forte del governo sulle leve economiche del nostro Paese”.
Alleanze – Le ultime elezioni regionali hanno dimostrato, secondo Berlusconi, che il centrodestra vince solo quando si presenta unito davanti agli elettori. Verità lapalissiana che si declina oggi con un asse Forza Italia – Lega ancora più solido. Di Raffaele Fitto e di chi lo ha seguito, il Cav non ne vuole neanche sentir nominare: “Se n’è parlato fin troppo”. Fuori dal suo radar anche Angelino Alfano e il suo Nuovo centrodestra: “Non esiste un caso Alfano, esiste – chiarisce l’ex premier – una forza politica i cui membri si dicono di centrodestra, hanno una storia politica di centrodestra, sono strai eletti con il centrodestra sotto il simbolo ‘Berlusconi presidente’, ma oggi consentono a un governo di sinistra, sempre meno apprezzato dagli italiani, di andare avanti… So che molti di loro vogliono tornare da noi – ha aggiunto – Ma deve essere chiaro che il futuro del centrodestra è alternativo alla sinistra”.
Il futuro di Renzi – Secondo Berlusconi la luna di miele tra gli italiani e il premier in carica è finita da un pezzo. Lo dimostrano anche i risuoltati raccolti dai dem alle ultime Regionali: “Il Pd è in forte calo” e poi “il sogno del Partito della nazione è finito con le elezioni regionali. Il Pd – ha chiarito il Cav – è e rimane un partito di sinistra, che persegue, in modo più o meno moderato, politiche socialdemocratiche. Proprio quelle politiche che sono in crisi in tutta l’Europa (come in Danimarca). Questa sinistra europea e italiana non è più in grado di rappresentare il futuro”. Libero