Simon Murray: ”il governo di San Marino non fece il suo dovere!”, l’intervista al magnate inglese di Enrico Lazzari

murray simonSe oggi, in tutto il mondo occidentale, sono tramontati tutti i monopoli nelle telecomunicazioni nazionali e internazionali, lo si deve a due illustri personaggi: Margaret Thatcher, primo ministro britannico dal 1979 al 1990, e Simon Murray, magnate delle telecomunicazioni. Infatti, fu proprio quest’ultimo a creare la prima compagnia telefonica privata: Orange. Poi, Murray, arrivò anche sul Titano…

“Anni fa venni convinto da De Magalhaes ad investire a San Marino -spiega Murray- in diversi settori tra i quali, banche e hotel. Durante la mia visita appurai che il sistema di telecomunicazioni era peggiore di quello di alcuni paesi sottosviluppati. Alla fine l’unico progetto concreto e degno -e fu anche l’unico che si concretizzò- fu quello approntato da Andrea Della Balda nelle tlc. Purtroppo, ci abbiamo perso decine di milioni, abbiamo subito discriminazioni, sabotaggi, calunnie e ci siamo pure ritrovati a dover sfilare in un Tribunale come testimoni nel ruolo di persone danneggiate”.

Lo rifarebbe se potesse tornare indietro?

“Devo dire che intrighi e interessi così sofisticati per un piccolo pezzo di nobile terra non mi era mai capitato di vederli, neppure quando creai Orange che ruppe il monopolio nel Regno Unito ed in tutta Europa. Non pensavo di trovare a San Marino così tanto impegno ad ostacolare investimenti esteri come il nostro. Non sarà facile per voi sammarinesi relazionarvi con l’esterno se non perseguirete la certezza del diritto.”

“Ma noi ci siamo -assicura-, sempre che la vostra politica non mostri ulteriore incertezza. Dal 2005 abbiamo investito tanto nelle tlc, formato personale qualificato in loco, installato reti che non avete avuto prima, offerto servizi sempre innovativi. Portammo per primi il 3G, Internet mobile e rete Wi-Fi fin dal 2007. Ma lo Stato non fece il suo dovere, anzi ci lasciò soli a subire discriminazioni dal monopolista, limitò la nostra reale capacità e non fece il proprio dovere previsto dal contratto, risultando secondo noi inadempiente.”

Dunque, mi pare di capire che San Marino Telecom, la società di cui detiene la maggioranza e ne è Presidente, non è rassegnata a chiudere come, invece, è stato annunciato pubblicamente dal segretario Mularoni…

“Assolutamente sì, sarebbe un peccato mollare tutto adesso. Dal canto nostro abbiamo volontà, competenze, risorse e abbiamo dimostrato capacità e serietà lungo tutto il periodo, compresa questa fase critica di rinnovo, che si protrae ormai da un anno. Abbiamo ricapitalizzato la società e questi sono fatti. Ora basta!  Tocca alla politica dimostrare serietà, eliminare tutte le discriminazioni e titubanze e fare in modo che noi si possa operare al pari degli altri per offrire ai sammarinesi e al paese autonomia, conoscenza, sovranità e una alternativa all’anacronistico regime di monopolio di fatto durato anche dopo la nostra nascita, grazie anche all’inadempienza della vecchia politica.”

Ma oggi l’offerta di telefonia mobile sammarinese non è al top?

“Al top? Ma se ancora non è attiva neppure la rete 4G… Pensi che la nostra azienda, già nel 2011, e siamo nel 2016, richiese di introdurre quella rete superveloce che ci avrebbe obbligato a fare subito nuovi investimenti che, a loro volta, ci avrebbero permesso di offrire all’utenza servizi realmente innovativi… Ancora aspettiamo che ci vengano assegnate le frequenze…”

Secondo lei a cosa fu dovuto quel rifiuto?

“Quel rifiuto, visto che, al contrario della nostra concorrenza, l’investimento sarebbe stato fatto totalmente da noi senza contributi pubblici di sorta, come si può interpretare se non con la precisa volontà di ostacolare il nostro sviluppo e l’affermazione di una vera concorrenza che, notoriamente, va a vantaggio dell’utenza?”

“Questo lo affermo -rincara- verso chi ha dichiarato pubblicamente che i privati hanno fallito e dimostrato di non avere adeguatamente investito. Al contrario, qualcuno ci ha portato volutamente e con preciso impegno in 10 anni vicini al fallimento ed è proprio chi fa queste affermazioni che ha questa responsabilità, sulla inadeguatezza dei servizi presenti e sul mancato sviluppo dei servizi ai cittadini!”

Questa è una critica chiara alla classe politica sammarinese. Sbaglio?

“No, non sbaglia. Il no alla nostra richiesta del 4G l’abbiamo ricondotto ad una assoluta mancanza di visione della vecchia politica, forse influenzata da soggetti direttamente o indirettamente coinvolti, non competenti nel settore tlc, ma mossi esclusivamente da interessi speculativi. Ho creato grandi compagnie in tutto il mondo e ovunque si sono rivelate un successo contribuendo a migliorare la qualità del servizio di telefonia mobile per gli utenti. Perché solo a San Marino non hanno avuto il successo raccolto nel resto del mondo?”

Simon Murray è un fiume in piena. Ne ha per tutto e tutti… Torneremo di certo -e presto- a parlare con lui delle Tlc sammarinesi, del suo osteggiato investimento sammarinese…

Enrico Lazzari, La Voce