Sindacati, 40 mila in piazza all’arco della Pace a Milano

(ANSA) – MILANO, 13 MAG – Quarantamila persone hanno preso
parte, oggi in piazza a Milano, alla manifestazione di Cgil,
Cisl e Uil contro le politiche del lavoro del governo. E’ il
dato fornito dai sindacati confederali che sottolineano come
alla protesta di oggi siano confluiti lavoratori e pensionati da
tutte le regioni del Nord, esclusa l’Emilia Romagna, che sabato
scorso ha ospitato l’analoga protesta per il Centro.
    Il governo “sbaglia e fa solo
propaganda”, ha affermato il segretario generale della Cgil
Maurizio Landini. “Siccome loro dicono che sono quelli nuovi –
ha scandito – se lo sono davvero cambino le cose sbagliate che
ci sono e discutano con il sindacato, che ascoltino quello che
oggi giovani gli dicono e le donne, il paese”. “Non lo stanno
facendo – ha incalzato – e stanno facendo campagna elettorale e
propaganda”. Quanto alle misure del governo, a sui avviso “ad
oggi sono insufficienti”.
    “Cgil, Cisl e Uil non stanno facendo lo sciopero contro il
cuneo fiscale come qualcuno continua a dire perché noi gli
scioperi generali li abbiamo fatti per averlo”, ha detto detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri
spiegandoo che “Cgil Cisl e Uil stanno in piazza per chiedere al
Governo e alla politica di costruire un paese diverso, basato su
un lavoro stabile, dignitoso e sicuro, dato che si continua a
morire, e di fare una riforma fiscale che tenga conto di chi
effettivamente paga le tasse e di chi evade,
e di discutere finalmente di una riforma delle pensioni, che
fino ad adesso ha sacrificato giovani e donne”.
    La segretaria nazionale della Cisl Daniela Fumarola ha citato
il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal palco della
manifestazione all’Arco della Pace. “La lotta alla precarietà
lavorativa ed esistenziale – ha sottolineato – deve diventare
una vera e propria ossessione per la politica, per le
istituzioni, per le parti sociali” e soprattutto “il lavoro a
tempo indeterminato a forte valenza formativa come
l’apprendistato deve essere incentivato e diventare il canale
prevalente di ingresso”. (ANSA).
   


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