«Ben venga il polo del lusso a San Marino». Parla chiaro il sindaco Renata Tosi. La cittadella delle grandi marche che sorgerà a Rovereta, sul confine tra l’antica Repubblica e il territorio provinciale, non spaventa il primo cittadino. Superato l’ostacolo referendum, sul Titano il gruppo guidato da Maurizio Borletti e Paolo De Spirt conta di poter partire con i lavori entro l’estate e inaugurare ‘The market’ con i suoi cento negozi già nel 2018, stimando 2 milioni di visitatori all’anno. «Credo sia un’opportunità – ribatte il sindaco Tosi -. Tuttavia, serve un confronto per evitare che i campanili e gli steccati finiscano per far emergere solo gli elementi negativi». Ma il polo della moda sammarinese, spaventa chi ha fatto della moda e delle boutique la propria ragione d’essere: viale Ceccarini e dintorni.
«Non credo che i nostri commercianti debbano spaventarsi. Stiamo parlando, a San Marino, di un grande outlet, mentre Riccione deve e sta puntando sulle prime firme. Siamo una realtà diversa che mira all’eccellenza. L’evento della Rolex e Vsq, l’iniziativa con le migliori cantine del Paese, ne sono un esempio». Intanto Confcommercio è pronta a fare le barricate, e la battuta del presidente Gianni Indino «vorrà dire che butteremo i chiodi sulla Superstrada», la dice lunga su come nella categoria viene visto ‘The market’. «Quella battuta è figlia di una cultura che non mi piace. Bene fa Indino a porre un confronto sindacale, ma se rimaniamo fermi alla semplice difesa sindacale non si va da nessuna parte. Inoltre ricordiamoci che San Marino è sovrano sul proprio territorio. Mi auguro che si collabori, per un semplice motivo: bisogna fare in modo che il polo del lusso porti nuove presenze. Se avremo nuovi turisti, ne godrà tutta la provincia. Al contrario, se ci faremo la guerra finiremo per dividerci quelli che già ci sono». Infine la stoccata a Rimini. «Non andremo da nessuna parte se continuiamo a pensare che ogni città possa avere tutto al suo interno. Dobbiamo pensare senza confini. Noi lo stiamo facendo, Rimini purtroppo resta arroccata su una vecchia visione»
«Non credo che i nostri commercianti debbano spaventarsi. Stiamo parlando, a San Marino, di un grande outlet, mentre Riccione deve e sta puntando sulle prime firme. Siamo una realtà diversa che mira all’eccellenza. L’evento della Rolex e Vsq, l’iniziativa con le migliori cantine del Paese, ne sono un esempio». Intanto Confcommercio è pronta a fare le barricate, e la battuta del presidente Gianni Indino «vorrà dire che butteremo i chiodi sulla Superstrada», la dice lunga su come nella categoria viene visto ‘The market’. «Quella battuta è figlia di una cultura che non mi piace. Bene fa Indino a porre un confronto sindacale, ma se rimaniamo fermi alla semplice difesa sindacale non si va da nessuna parte. Inoltre ricordiamoci che San Marino è sovrano sul proprio territorio. Mi auguro che si collabori, per un semplice motivo: bisogna fare in modo che il polo del lusso porti nuove presenze. Se avremo nuovi turisti, ne godrà tutta la provincia. Al contrario, se ci faremo la guerra finiremo per dividerci quelli che già ci sono». Infine la stoccata a Rimini. «Non andremo da nessuna parte se continuiamo a pensare che ogni città possa avere tutto al suo interno. Dobbiamo pensare senza confini. Noi lo stiamo facendo, Rimini purtroppo resta arroccata su una vecchia visione»