ERA l’allenatore prescelto per risolvere tutti i problemi di questo Milan, malato e malconcio dopo due annate buttate alle ortiche senza introiti di Champions League e soddisfazioni sportive. Ma il tecnico serbo, ad oggi, ha dato solo risposte negative: la qualità del gioco non è migliorata così come l’organizzazione difensiva; senza dimenticare che la squadra non ha carattere e le manca il temperamento giusto. Quale futuro per l’ex allenatore della Samp? Il pari contro il Torino sembrava aver ridestato parzialmente la formazione rossonera, ma il ko nel Trofeo Berlusconi, gara amichevole ma di estrema importanza per il presidente, ha fatto di nuovo precipitare Sinisa nel baratro. Nella prossima settimana il Milan dovrà giocare tre partite, visto che mercoledì ci sarà anche il turno infrasettimanale: Sassuolo, Chievo e Lazio. Tre gare dove Mihajlovic si gioca tanto, probabilmente tutto. Ma se dovesse fallire immediatamente contro il Sassuolo, il suo esonero potrebbe arrivare anche per direttissima. Berlusconi, al termine del Trofeo dedicato a suo padre perso 1-0 contro l’Inter, aveva riferito: «Nulla da dire, preferivo vincerlo. E’ un trofeo dedicato alla memoria di mio padre e invece abbiamo fatto un’altra brutta figura». Parole forti, per un malumore evidente nei confronti di Mihajlovic, che ora rischia davvero molto. Il presidente, però, si è trincerato dietro un «Chi lo sa» a chi gli chiedeva lumi a riguardo. Ieri frattanto non si è allenato neanche Bacca per un affaticamento muscolare: è in forte dubbio per domenica.
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