SINISTRA UNITA IMPRESSIONATA DEL SILENZIO SULL’ATTENTATO A BIANCHINI

Sinistra Unita è rimasta impressionata dal silenzio della politica sulla vicenda delle bombe molotov lanciate contro la casa dell’imprenditore Marco Bianchini, al quale va la nostra solidarietà. In questi casi il riserbo è dovuto, lo è per la vittima, per la sua famiglia, e per non intralciare le indagini in corso.
Crediamo altresì doveroso, come partito politico, esprimere qualche considerazione su questo atto definito da tutti “intimidatorio”. Ebbene, noi crediamo che il rumore di queste due bombe sia riecheggiato con forza anche nelle case di coloro i quali sono legati ad una vicenda di cui si sussurra solo in privato e che riguarda il coinvolgimento di una finanziaria in alcune situazioni sulle quali Sinistra Unita chiede la massima chiarezza.
Esistono, infatti, troppe coincidenze sui modi e sui tempi di questo attentato, coincidenze che inquietano i cittadini e sulle quali le istituzioni devono fare piena luce al più presto, per scacciare l’evenienza di essere stati coinvolti in situazioni di difficile controllo e che rischiano di mettere  a rischio quella serenità nella vita civile che da sempre caratterizza San Marino.
Le bombe sono state lanciate nelle immediate vicinanze temporali del cambio della guardia alla Segreteria alle Finanze. La crisi della finanziaria in questione è stata, secondo un articolo di Mario Gerevini apparso sul Corriere della Sera il 22 febbraio 2010, oggetto delle pressioni dell’ex-Segretario alle Finanze sui vertici della Banca Centrale. Le modalità dell’atto intimidatorio ricordano lo stile di una della mafie italiane, in particolare quello della Camorra.
Gli allarmi sulle infiltrazioni malavitose nel nostro Paese sono state lanciati da tempo con forza da diverse voci, inclusa Sinistra Unita, anche in Consiglio Grande e Generale, ma le reazioni della politica non sono state determinate. In verità a livello normativo qualche passo in avanti è stato fatto: nel recente pacchetto trasparenza si legge una forte attenzione sulle possibili infiltrazioni mafiose, ma per la serenità dei cittadini sono necessari atti e fatti concreti che possano dare la certezza che questo terribile incubo non stia prendendo forma.
Oggi, di fronte ad ulteriori elementi di preoccupazione che prefigurano un aggravarsi di coincidenze nella direzione degli allarmi lanciati, è necessario un gesto forte di tutta la politica e delle istituzioni teso a fugare ogni sospetto ed illazione e a scacciare la sensazione che il nostro Paese non sia in grado di controllare questo tipo di fenomeni.
Per questo ci uniamo alle parole che Adolfo Morganti ha espresso sabato scorso: “I molteplici legami fra Criminalità Organizzata ed imprenditoria deviata, parimenti attestati da decine di indagini giudiziarie italiane, non possono che aumentare l’allarme per un episodio consimile, che deve far comprendere come una delle frontiere oggi più roventi della nostra Repubblica sembra sia oramai quella della difesa del nostro tessuto economico, a fronte di aggressioni che dal livello più elevato possono scendere fino a questi squallidi esempi. Un ulteriore segnale che deve spingere i Sammarinesi a riscoprire la propria dignità di cittadini di una Comunità antica, che deve oggi difendersi da attacchi cui ci siamo evidentemente disabituati”.
Per difendersi i sammarinesi devono conoscere i fatti! La riservatezza può essere anche un valore economico, ma se mal gestita può diventare pericolosa omertà.