Spesso ai lavoratori dipendenti non sammarinesi viene dato il permesso di soggiorno per 10 mesi all’anno. Questa interruzione, a cui di fatto nella maggioranza dei casi non corrisponde una sospensione dell’attività lavorativa, ha l’unico scopo di impedire che una continuità nel soggiorno possa fare maturare il diritto alla residenza. Una grave conseguenza di tale situazione è che ai figli di questi lavoratori è impedita l’iscrizione e la frequenza della scuola dell’infanzia.
San Marino ha sottoscritto la Carta dei diritti dei bambini in cui espressamente è sancito il diritto dei bambini all’istruzione a prescindere dalle condizioni dei genitori, ivi compreso il possesso o meno di documenti di soggiorno-residenza.
Nella scuola dovrebbe quindi prevalere sulle questioni burocratiche il diritto dei bambini, ma così non accade per la scuola dell’infanzia, che pure è frequentata dalla quasi totalità dei bambini e costituisce una tappa importante nella loro crescita educativa nonché un necessario servizio fornito alle famiglie dei lavoratori.
Ritenendo l’impedimento alla frequentazione della scuola dell’infanzia ingiusto e lesivo dei minori e delle loro famiglie, si invita il Consiglio Grande e Generale ad affrontare la questione”.
I Consiglieri di S.U.
Comunicato stampa