A nostro parere il caso della centrale elettrica di Cailungo è emblematico di come una ristretta cerchia politica, da alcuni decenni, invece di impegnarsi a risolvere i problemi della cittadinanza, cerca di sfruttarli per interessi speculativi ben noti. L’ipotesi di spostamento, infatti, nasce conseguentemente al cambio di alcuni dirigenti AASS, che improvvisamente e nonostante il progetto d’interramento delle linee e relativo stanziamento economico fossero già approvati, bloccano i lavori e decidono di spostare la centrale elettrica.
Da allora il progetto di interramento langue nei cassetti delle varie segreterie, e ad ogni cambio di governo viene riproposta l’ipotesi di spostamento della centrale, nonostante questa abbia costi di realizzazione di almeno 5 volte superiori all’interramento, inoltre la costruzione di una strada di servizio lunga almeno 5 km e che dovrebbero superare pendenze elevate e portare all’esproprio di alcune pozioni di terreno costerebbe ulteriori quattrini pubblici, generando ulteriori appetiti speculativi.
Stesso discorso vale per la zona attualmente occupata dalla centrale elettrica, area classificata a PRG come zona servizi che una volta liberata dalla centrale potrebbe scatenerebbe gli appetiti dei soliti noti (non dei semplici cittadini che non possono permettersi terreni a costi speculativi) con ulteriori colate di cemento e relativi deturpanti palazzoni.
Nel ribadire che l’ipotesi di spostamento della centrale, oltre ai costi elevati non risolverebbe il problema in quanto il “decentramento” della centrale porterebbe poi all’utilizzo di linee a media tensione con correnti molto più elevate di quelle attuali, chiediamo al Governo di dar seguito al progetto di interramento così come stabilito e approvato, e ai cittadini di vigilare affinché i furbi di questo paese non possano più realizzare le loro mire speculative a carico dei contribuenti, sfruttano i problemi reali della popolazione.
Un motivo in più per andare a votare il referendum del 27 marzo.
Sinistra Unita