Siria: 3.825 morti nel 2022, bilancio più basso da inizio guerra

Almeno 3.825 persone sono morte nelle violenze in Siria nel 2022, il bilancio più basso dall’inizio della guerra nel Paese nel 2011. Lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) sottolineando che alla fine dello scorso anno le vittime furono 3.746.
    Tra le vittime del 2022 ci sono 1.627 civili, tra cui 321 bambini, secondo i dati dell’Ong con sede nel Regno Unito e con una vasta rete di fonti in Siria. Tra i civili uccisi, 209 persone, la metà delle quali bambini, sono morte a causa di mine e ordigni esplosivi. Si stima che la guerra nel Paese abbia provocato mezzo milione di vittime e milioni di sfollati.
    Dopo anni di combattimenti e bombardamenti mortali in seguito alla brutale repressione delle proteste antigovernative da parte del regime nel 2011, negli ultimi tre anni gli scontri sono praticamente cessati. Si verificano combattimenti occasionali e sporadici, oltre ad attacchi jihadisti soprattutto nella parte orientale del Paese. Diverse potenze sono coinvolte nella guerra che ha diviso la Siria. Il regime di Bashar al-Assad ha riconquistato la maggior parte del territorio, ma le forze curde siriane controllano ampie zone del nord e del nord-est.
    Sebbene le forze governative sostenute dai russi continuino a colpire sporadicamente Idlib, l’accordo di cessate il fuoco è ampiamente rispettato.


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