L’artiglieria delle forze del regime siriano continua a colpire intensamente i quartieri di Aleppo est ancora in mano ai ribelli, nonostante l’annuncio russo di una pausa umanitaria. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i raid aerei si sono interrotti ieri sera, in seguito all’annuncio di Mosca, ma i colpi di artiglieria sono andati avanti per tutta la notte e non si sono fermati neanche questa mattina.
Mosca: “I combattimenti continueranno”. Dopo i colloqui di ieri con il Segretario di Stato degli Usa, John Kerry, ad Amburgo, il ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov aveva annunciato una pausa nelle operazioni di Aleppo, per consentire l’evacuazione delle decine di migliaia di civili intrappolati nei quartieri assediati. Ma lo stesso capo della diplomazia di Mosca oggi chiarisce: “Non ho mai detto che le attività militari si sono completamente arrestate, ma solo che si sono fermate ieri per un periodo specifico di tempo, per assicurare ai civili la possibilità di lasciare. Dopo questa pausa umanitaria, le operazioni militari riprenderanno fino a che Aleppo est non sarà liberata dai militanti”, ha detto Lavrov ad Amburgo, dove partecipa al meeting dei ministri degli Esteri dei Paesi Osce. “Dopo queste pause umanitarie – ha aggiunto – i combattimenti continueranno fino a quando i banditi non lasceranno Aleppo est”. I “terroristi” asserragliati nella città “sono circondati” ed è “improbabile che possano ricevere rinforzi”, ha concluso il ministro.
Domani incontro Usa-Russia. Dopo il Consiglio dei ministri dell’Osce Lavrov ha annunciato che una riunione di esperti russi e statunitensi si svolgerà domani nella città svizzera di Ginevra e ci sono buone possibilità di raggiungere una soluzione definitiva su Aleppo. Si tratta di “un’ottima occasione per stabilire le modalità in modo da trovare una soluzione alla situazione ad Aleppo est e far ritirare tutti i militanti che si trovano lì”, ha detto il ministro che ha aggiunto di non poter garantire “che ancora una volta non ci siano sorprese perché non è troppo chiaro come la parte americana si comporta nei negoziati con noi sulla Siria”, ha sottolineato Lavrov.
L’Onu: “Spari sui profughi e preoccupazione per uomini scomparsi”. L’esercito russo ha riferito oggi di avere aiutato oltre 8mila cittadini siriani a fuggire dalle zone di Aleppo est ancora sotto il controllo dei ribelli nelle ultime 24 ore e fra loro circa 3mila bambini. Ma i ribelli siriani asserragliati in una piccola parte di Aleppo est starebbero impedendo ai civili di uscire dalle zone da loro controllate e ci sono casi di spari contro gente in fuga. “Alcuni dei civili che cercano di fuggire, a quanto pare, sono bloccati da gruppi armati dell’opposizione. in particolare dai militanti di Al Fateh Sham”, l’ex fronte Al-Nusra, ovvero la filiale siriana di Al Qaeda, ha detto durante una conferenza stampa il portavoce dell’Ufficio delle Nazioni unite per i diritti umani, Rupert Colville. Accuse respinte dal leader dell’Esercito libero siriano (Els), il generale Ahmed Berri: “Noi non impediamo ai civili di andare via”, ha detto il generale, in una conversazione telefonica con Efe, aggiungendo tuttavia che “i combattenti dell’opposizione si rifiutano categoricamente di abbandonare Aleppo”.
Sempre il portavoce Onu ha denunciato stamane con “profonda preoccupazione” che centinaia di uomini risultano scomparsi da circa una decina di giorni dopo essere fuggiti da Aleppo est verso zone controllate dal governo siriano. Benché sia difficile “stabilire i fatti in una situazione cosi fluida e pericolosa”, secondo notizie “molto preoccupanti” centinaia di uomini, tra i 30 e i 50 anni, risultano scomparsi dopo essere passati in aree controllate dal governo. “I familiari hanno perso ogni contatto”, ha detto Colville. Dati i precedenti di “detenzione arbitraria, tortura e sparizioni forzate da parte del governo siriano, siamo naturalmente profondamente preoccupati per la sorte di queste persone”, ha aggiunto.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ed è atteso nel pomeriggio il voto dell’Assemblea Generale Onu su una bozza di risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato in Siria e accesso per gli aiuti umanitari. Il testo è stato redatto dal Canada e rientra in un tentativo dell’Assemblea di superare l’empasse in sede di Consiglio di sicurezza, dove Russia e Cina hanno posto il veto a una bozza di risoluzione che chiedeva una tregua di sette giorni ad Aleppo. Ma in tanti sono dubbiosi sull’efficacia dell’iniziativa. “Purtroppo credo che sia troppo poco e che arrivi troppo tardi”, ha detto l’ambasciatore britannico all’Onu, Matthew Rycroft, secondo il quale la risoluzione servirà solo a dimostrare che c’è una “maggioranza morale” di Paesi “delusa dal fatto che, con una lunga serie di veti, il Consiglio di sicurezza abbia fallito a dimostrare l’unità necessaria per cambiare la situazione in Siria”. Ferma la posizione della Russia, secondo la quale la risoluzione, anche se approvata, non produrrà impatto sul terreno. “Aspettarsi che produca qualche tipo di inversione radicale nella situazione in Siria – ha detto l’ambasciatore russo Vitaly Churkin – non è realistico”.
Avanzata dell’esercito turco. Ancora per quanto riguarda le notizie sul campo, l’agenzia di stampa Sana, citando fonti locali, fa sapere che venti persone sono state uccise nel bombardamento aereo della coalizione guidata dagli Usa nella zona di al-Msheirfeh nella provincia di Raqqa in Siria. Mentre l’esercito turco ha diramato un comunicato con cui annuncia di aver preso il totale controllo della strada che collega le città di Manbij e Al Bab, nel nord della Siria. Nel comunicato si legge che dieci obiettivi dell’Isis sono stati distrutti, tra questi quattro rifugi, tre check point e tre postazioni armate. Il controllo della strada è ora passato sotto il controllo del Free Sirian Army, la cui avanzata contro Isis e curdi siriani del Pyd-Ypg è stata sostenuta da Ankara con l’operazione “Scudo dell’Eufrate”, iniziata lo scorso 24 agosto. Proprio nell’ambito della stessa operazione questa mattina altri 300 uomini si sono uniti al contingente turco, ora salito a più di mille unità. In base a quanto reso noto dall’agenzia Anadolu, 300 uomini della forze speciali sono stati paracadutati questa mattina oltre il confine turco siriano.
Lavrov: collaborazione con Ankara più proficua che con Usa. Da Amburgo Lavrov ha parlato anche della Turchia, auspicando la collaborazione con Ankara per risolvere la crisi siriana sia “più produttiva” di quella con gli Stati Uniti. “Stiamo iniziando a raggiungere intese comuni e forse questo canale di cooperazione sarà più produttivo di quello con gli americani”, ha detto. Lavrov ha poi messo in dubbio che gli Usa posano influenzare in pieno i gruppi armati, che ancora si trovano nei quartieri orientali di Aleppo. “Su questi, lo sappiamo, influiscono alcuni Paesi della regione – ha detto – noi lavoriamo con tutti questi Paesi, compresa la Turchia”.
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