Siria, Usa lanciano attacco contro base aerea: oltre 50 missili. Trump: “Il mondo si unisca a noi”

Messaggio del presidente americano dopo il raid: “Non si possono discutere responsabilità su uso armi chimiche”. Dura reazione: “Bombardamento è aggresssione”. La Russia: “Atto di aggressione”, e chiede la riunione urgente dell’Onu. Damasco: “Morti 4 militari”.

Con 59 missili Tomahawk lanciati da due portaerei al largo del Mediterraneo Donald Trump dà una svolta alla sua presidenza e a sei anni di guerra in Siria. La reazione americana per la strage di Khan Sheikhoun in cui martedì mattina sono morte più di 80 persone, fra cui 28 bambini, è arrivata poco dopo le 8.30 ora di New York, quando nel Mediterraneo era notte (le 2.30 in Italia).

Gli americani hanno preso di mira la base di Al Shayrat da cui, secondo le loro informazioni, erano partiti gli aerei con le armi chimiche. Prima di colpire, riferiscono fonti del Pentagono ai media Usa, sono stati avvertiti i russi. “Non avevamo nessuna intenzione di colpire i loro aerei” ha detto un funzionario anonimo al New York Times.

Poco dopo che la notizia dell’attacco è diventata ufficiale, da Mar-a -Lago, residenza in Florida dove si trova per il vertice con l’omologo cinese Xi Jin Ping ha parlato il presidente americano, che ha dato l’ordine di attacco direttamente, senza l’approvazione del Congresso: “Martedì – ha detto  – il dittatore della Siria, Bashar al-Assad, ha lanciato un terribile attacco con armi chimiche contro civili innocenti, uccidendo uomini, donne e bambini. Per molti di loro è stata una morte lenta e dolorosa. Anche bambini piccoli e bellissimi sono stati crudelmente uccisi in questo barbaro attacco. Nessun bambino dovrebbe mai soffrire tale orrore”.

Poi l’annuncio: “Questa sera ho ordinato un attacco mirato contro la base da cui è partito l’attacco chimico. E’ un interesse vitale degli Stati Uniti prevenire e fermare la diffusione e l’uso di armi chimiche mortali”, ha detto. La Siria, ha aggiunto, “ha ignorato gli avvertimenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu” perché “non si possono discutere le responsabilità della Siria nell’uso delle armi chimiche”. E si è poi rivolto “a tutte le nazioni civilizzate” per chiedere di interrompere il bagno di sangue in corso: “Il mondo – ha detto Trump – si unisca agli Usa per mettere fine al flagello del terrorismo”. Repubblica.it