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(ANSAMed) – BEIRUT, 03 FEB – Il governo siriano ha annunciato
l’avvio dei lavori preliminari per il restauro del museo
nazionale di Palmyra, sito archeologico nel deserto siriano e
risalente all’epoca romana, danneggiato da miliziani dell’Isis
nel 2015.
Lo riferisce l’agenzia governativa siriana Sana, citando un
comunicato della Direzione nazionale siriana delle antichità.
Fondato nel 1961 all’entrata della città moderna di Tadmor,
il museo di Palmyra raccoglie numerosi reperti ritrovati nel
sito archeologico, patrimonio dell’umanità per l’Unesco.
Nel contesto del conflitto armato siriano scoppiato nel 2011
e per timore di distruzioni, centinaia di statue e reperti del
sito siriano, situato 240 km a nord-est di Damasco, erano stati
trasferiti in altre località già prima dell’assalto finale
dell’Isis nel 2015.
Nell’estate di quell’anno, proprio l’anfiteatro di Palmyra
era stato scelto dall’Isis come luogo scenografico per
riprendere in video la barbara uccisione di Khaled al Asaad, ex
direttore del sito archeologico.
Dal maggio di quell’anno e per diverse settimane, miliziani
dell’Isis avevano distrutto, danneggiato e trafugato diverse
opere del sito di Palmyra che comprende, tra le altre cose, la
via colonnata, il santuario di Nabu, le Terme di Diocleziano, il
teatro e l’agorà.
Secondo la Sana, in queste settimane sono cominciati i
lavori preliminari per gettare le basi del restauro vero e
proprio dell’edificio del museo, esteso per oltre 7mila metri
quadrati e circondato da un giardino anch’esso con una funzione
di esposizione di manufatti e opere dell’antichità. (ANSAMed).
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