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Il Consiglio dei ministri che si è riunito oggi pomeriggio ha dato il via libera al decreto legge sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi. In tal modo si introducono importanti novità per quanto riguarda il Superbonus, su cui è stato necessario intervenire alla luce delle falle presentate a causa delle mosse del passato. A spiegarlo è stato Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri: “Siamo intervenuti perché c’era stata una lievitazione dei crediti. Nei governi precedenti era mancata una pianificazione e si è lasciato lievitare il numero dei crediti che era fuori controllo“.
Solo per i futuri progetti è stato deciso di vietare la possibilità di accedere al credito d’imposta, mentre resteranno in vigore tutti gli attuali bonus solo nella forma della detrazione d’imposta. Anche Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha illustrato le motivazioni che hanno spinto l’esecutivo ad assumere questa scelta: “Abbiamo deciso di porre divieto alle amministrazioni locali e alle Regioni di procedere a questi sconti perché avrebbero un impatto diretto sul debito pubblico“.
Stop alla cessione dei crediti
La bozza prevede che per i vari interventi edilizi “non è consentito l’esercizio delle opzioni” previste al posto delle detrazioni fiscali (ovvero cessione e sconto). Nel testo si legge inoltre che le Pubbliche amministrazioni “non possono essere cessionari dei crediti di imposta” derivanti dall’esercizio dello sconto in fattura o di una cessione. L’obiettivo è appunto quello di evitare la formazione di nuovo debito pubblico.
Tuttavia la norma indicherebbe una serie di condizioni che consentirebbero di derogare allo stop a cessione e sconto. Tra queste potrebbero rientrare l’aver presentato la Comunicazione di inizio lavori asseverata (per interventi sia condominiali sia su singole unità immobiliari) oppure l’aver ottenuto il titolo edilizio per gli interventi di demolizione e ricostruzione.
Le responsabilità dei cessionari
Si alleggerisce la responsabilità in solido dei cessionari. Ferme le ipotesi di dolo, la bozza prevede che il concorso nella violazione che determina la responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari è in ogni caso escluso con riguardo ai cessionari “che dimostrano di aver acquisito il credito di imposta e che siano in possesso della documentazione relativa alle opere che hanno originato il credito di imposta“.
Si aggiunge inoltre che l’esclusione opera anche con riguardo ai soggetti che acquistano i crediti di imposta da una banca (o da altra società appartenente al gruppo bancario di quella banca) con cui abbiano stipulato un contratto di conto corrente, “facendosi rilasciare una attestazione di possesso, da parte della banca o della diversa società del gruppo cedente, di tutta la documentazione“.
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