Situazione occupazione allarmante

Dei 604 disoccupati in senso stretto, cioè quelli che vorrebbero iniziare a lavorare domani mattina, ma non trovano lavoro, ben 245 sono in età compresa fra i 20 e 29 anni, 233 sono i diplomati, e 110 i laureati.

L’ultimo quadro che con puntualità viene fornito dall’Ufficio Programmazione Economica e Centro Elaborazione Dati e Statistica (Upeceds) è disarmante: i giovani non riescono più a trovare risposte al loro legittimo diritto di lavorare.

A febbraio 2011, questa la data a cui fanno riferimento gli ultimissimi dati disponibili, erano ben 990 i disoccupati totali, una cifra che per la prima volta nella storia del Paese sfiora quota mille e che certo al 31 marzo l’avrà sorpassata.

Se il crescente tasso di disoccupazione che si attesta al 6,04% rappresenta un forte campanello di allarme, a preoccupare sono i dati riguardanti la base economica e dei complessivi posti di lavoro.

Nell’ultimo anno il totale dei lavoratori dipendenti è diminuito di ben 434 unità e per la prima volta anche il settore pubblico ha perso 40 unità lavorative, nonostante un forte recupero nell’ultimo mese di 28 nuove unità. Per un sistema economico abituato a crescere al ritmo di 6/700 nuove unità all’anno, il peso della perdita dei posti di lavoro è destinato ad avere ripercussioni forti anche in termini di contribuzione ai fondi pensione e agli ammortizzatori sociali.

La Tribuna