Tre categorie economiche decise a rinunciare alla Smac “scontistica” e a creare un sistema-clone che incentivi gli acquisti a San Marino.
La minaccia di boicottaggio della Smac card viene lanciata da Osla, Usc e Usot che ieri mattina in una conferenza stampa allargata agli stessi aderenti, a distanza di una settimana dall’entrata in vigore dell’obbligo della certificazione elettronica dei ricavi per tutti gli operatori economici.
Commercianti, ristoratori, albergatori e liberi professionisti sono tutti concordi sulla bocciatura del sistema Smac. “Tutti i disagi che si stanno registrando – lamenta il presidente dell’Unione sammarinese commercianti, Carlo Lonfernini – li avevamo previsti e anticipati all’esecutivo, ma non siamo stati ascoltati”. Dalla fila alle casse, per i tempi di attesa triplicati, alle difficoltà di spiegare il sistema e vincere la diffidenza di turisti e acquirenti esterni che “vivono le procedure come una violazione”: sono solo alcune delle problematiche riscontrate.
“È un sistema complesso – spiega Mirko Dolcini, presidente di Osla – che un titolare difficilmente può delegare ai suoi dipendenti”. Ci sono poi difficoltà per operazioni elementari, come la procedura per gli storni, “su cui oggi non c’è chiarezza”, e i costi per i Pos, a carico degli stessi operatori.
Oggi è in agenda un incontro con la segreteria alle Finanze per fare il punto sulle problematiche emerse in questi giorni e in cui i rappresentanti delle categorie, incitati dagli operatori in platea, promettono battaglia. Prima richiesta sarà quella di “sospendere le sanzioni”, spiega Dolcini: inutile soffiare nelle orecchie che non ci saranno multe in questa fase, “vogliamo che questo venga scritto – puntualizza – come punto di partenza”. Quindi l’esecutivo deve ripensarci: “Un governo forte è quello in grado di tornare indietro – manda a dire – se no si scava la fossa da solo”.
Le categorie proporranno un’altra “piccola toppa urgente”: sostituire la Smac con la trasmissione giornaliera dei ricavi. “A fine giornata sarà possibile comunicare tutte le operazioni – spiega – almeno per eliminare disagi alla clientela”. il 2015 doveva essere “un anno di prova – osserva Lonfernini – non vogliamo essere evasori, ma che i nostri introiti siano alla luce del sole allo stesso modo per tutti”.
Stefano Raggi, vicepresidente Usot, etichetta la Smac come “sistema sballato, farlocco, che non ha futuro”. E lancia l’appello “al buon senso” dell’esecutivo: “Speriamo ci siano seri cambiamenti – manda a dire – bisogna fermare le bocce, rivedere tutto attraverso un confronto con le categorie, anche perché non è un sistema immune dall’evasione”. (…) San Marino Oggi