Soldati russi uccidono 11 commilitoni

   Unidici, fra militari e reclute che stavano addestrandosi al tiro in un poligono militare della regione russa di Belgorod – l’oblast di confine della Federazione più vicino al fronte caldo ucraino nord-orientale di Kharkiv – sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco da due non meglio definiti “terroristi” provenienti da un Paese ex sovietico membro della Comunità degli stati indipendenti (Csi) , anch’esso non precisato, secondo le informazioni resenote dal ministero della Difesa di Mosca.  I due, precisa il dicastero, sono stati abbattuti dal fuoco di risposta.

   I due, probabilmente reclute, hanno sparato con armi automatiche contro i loro commilitoni: oltre agli 11 morti ci sono almeno 15 feriti, che sono stati ricoverato d’urgenza in ospedale. L’addestramento al poligono nella regione di Belgorod, è funzionale alla grande mobilitazione “parziale” di fino a 300.000 coscritti per rinforzare la forza militare russa in Ucraina, ordinata e annunciata il 21 settembre dal presidente russo Vladimir Putin.

   Da venerdì scorso, nella stessa regione, sono stati bombardati una centrale elettrica – un attacco che ha provocato un incendio –  e poi un deposito di carburante, che ne ha prodotto uno ancora più grande. “L’incendio è stato spento in un serbatoio contenente 3.000 metri cubi. Nessuno è rimasto ferito”, ha detto un portavoce dei servizi d’emergenza russi. L’attacco contro la centrale elettrica aveva provocato, oltre alle fiamme, un blackout in diverse zone della città capoluogo che dà il nome alla regione. 
   


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