Il caso mascherine, un affare che ha prosciugato le casse dello Stato italiano per oltre un miliardo di euro, continua a svelare retroscena allarmanti. Tra le pieghe di una storia torbida, emerge un elemento che desta particolare preoccupazione anche nella Repubblica di San Marino: le minacce di morte rivolte a Catia Tomasetti, Presidente di Bcsm.
L’inchiesta italiana, che vede coinvolti personaggi di spicco del mondo finanziario e imprenditoriale, getta una luce sinistra sul Monte Titano. Le intercettazioni rivelano un linguaggio inequivocabile, un’escalation di violenza che culmina in un macabro presagio: “Sta Catia si vuole fare male”, fino al lapidario “È morta la Catia”. Parole che rappresentano una grave intimidazione, un’ombra che si allunga sull’istituzione che Tomasetti rappresenta e sulla sua stessa persona.
San Marino non può tollerare simili derive. La libertà di pensiero e di azione, pilastri fondanti della Repubblica, vengono minacciate da dinamiche oscure, che sembrano voler condizionare il corso della giustizia e la serenità del dibattito pubblico. Esprimiamo la nostra piena e incondizionata solidarietà a Catia Tomasetti, per il coraggio e la determinazione con cui sta portando avanti il proprio lavoro, e condanniamo fermamente ogni forma di intimidazione e minaccia.
La vicenda, che intreccia affari opachi, personaggi ambigui e minacce funeste, non può essere derubricata a semplice cronaca giudiziaria. Essa interpella la coscienza civile di un’intera comunità, che deve reagire con fermezza di fronte a chi cerca di minare le fondamenta dello Stato di diritto.
Ma la domanda che sorge spontanea, e che lanciamo come pungolo alla riflessione, è la seguente: se queste sono le parole che vengono intercettate, cosa non viene detto? Quali altri segreti si celano dietro questa cortina di fumo? E, soprattutto, chi si sente così potente da poter minacciare impunemente un rappresentante delle istituzioni sammarinesi? Forse, la risposta potrebbe svelare una verità ancora più scomoda e inquietante.
David Oddone
(La Serenissima)