Solidarietà a Gratien? Che vergogna! I residenti di Ca’ Raffaello si ribellano

Padre-Gratien-AlabiI residenti di Ca’ Raffaello si ribellano alle lettere di solidarietà manifestata a padre Gratien Alabi. «Mi vergogno di vivere in questo paese» scrive qualcuno sul gruppo social ‘Insieme per Guerrina Piscaglia’. Se, infatti, da una parte ci sono residenti che continuano a considerare il religioso innocente, e gli hanno recentemente mandato messaggi di auguri per Pasqua e lettere di sostegno al convento di Roma, dove sta scontando i domiciliari, in tanti credono invece alla versione degli inquirenti e alle accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere. «Basta con questi gossip – commentano alcuni sempre sui social – vogliamo solo la verità. Guerrina merita giustizia. I fatti sono al vaglio degli inquirenti, il resto non conta nulla». Dello stesso parere Tiziana, cugina di Mirco Alessandrini: «Alimentare il pettegolezzo non serve a nulla e tende a dividere sempre più un paese che in questa vicenda ha già pagato abbastanza in perdite umane, e in fratture insanabili ,a causa di accuse reciproche spesso causate dallo smarrimento». Padre Gratien, intanto, aspetta la decisione della Cassazione sul ricorso, presentato dal pm Dioni, per riportarlo in carcere ad Arezzo. Il verdetto dovrebbe arrivare martedì prossimo. Il Resto del Carlino