“…Ma quel che più mi colpisce è l’inerzia della classe politica in generale. Tutta uguale, tutta politicamente corretta. Trovare differenze tra una forza politica e l’altra è davvero difficile. Per trovare significative differenze tra DC e RETE, ad esempio, ci voleva la legge sull’aborto, altrimenti chi se ne sarebbe accorto?”.
Come al solito Augusto Casali, l’ex Segretario di Stato dei tempi che furono, quando il Titano era meta di investitori e invidiato, al pari della sua gente, oltre confine, che a sua volta doveva ampia parte del proprio benessere economico all’indotto derivante dall’occupazione offerta dalla florida Repubblica di San Marino, in un razionale intervento letto proprio ieri su queste stesse pagine elettroniche, coglie nel segno.
Coglie nel segno nella sua analisi politico-economica e coglie nel segno, soprattutto, nelle conclusioni: “Non è più tempo –ha scritto, auspicando una inversione di rotta- di stare a casa in attesa che qualcuno risolva i problemi per tutti”. Vero. Verissimo.
Nessuno, oggi, vista la situazione attuale, può essere generoso verso l’inesperta, talvolta inconcludente classe dirigente e politica subentrata allo stesso Casali, incapace di tessere quelle relazioni internazionali che hanno fecero forte Gabriele Gatti e, con lui, la Repubblica di San Marino; incapaci di attuare quella progettualità finanziaria che rese autorevole ben oltre il confine di Stato Clelio Galassi e gli permise di portare, alla “Corte” sammarinese, fior fiore di autorevoli consulenti capaci, a loro volta, di distribuire diffusamente, a tutti, quel benessere e quella serenità oggi poco più che “fantascienza”… Esisteva, davvero, l’industria e funzionava, ed era invidiata oltre confine, anche la sanità pubblica, gestita dalla tanto vituperata politica di quegli anni, attaccata su tutto da Rete -e non solo- che oggi la gestisce. E chiunque può vedere come!
Può esistere un sammarinese che, razionalmente, nei giorni nostri, non rimpiange la classe politica spazzata via in quattro e quattr’otto, forse -la storia lo dirà inappellabilmente-, da un “golpe bianco” consumato per via giudiziaria e sotto il nome di quel Giuseppe Mazzini (costretto poi, fino alla morte, alla latitanza da diverse condanne giudiziarie) le cui idee e la cui azione politica, contribuirono in maniera decisiva alla nascita dell’Italia, così come la conosciamo oggi? No. Razionalmente non può esistere.
Non è facile, oggi, sostenere ciò. Gli effetti del “reparto-comunicazione” delle forze “golpiste” hanno plasmato le menti di gran parte dei sammarinesi. E non è generoso, né giusto fino in fondo, accanirsi contro la classe dirigente, il governo attuale e i membri dei governi recentemente visti. Son tutti “bravi ragazzi”, mossi da nobili intenti… Ma son ragazzi, dal punto di vista dell’esperienza politica e governativa addirittura “bambini”. “Pischelli” che vanno a palazzo con il cestino della merenda “preparato dalla mamma”. Ministri che fanno del loro meglio, ma che senza il supporto dei “vecchi” non si può pretendere facciano miracoli.
Non è colpa loro -o almeno non è troppo colpa loro- se tutto sta andando a rotoli.
Chi ha progettato, costruito e lanciato la “bomba” golpista mazziniana è il vero responsabile, perchè ha accelerato drasticamente il naturale cambio generazionale -che peraltro si era già avviato- e compromesso il necessariamente lento trasferimento di esperienze e competenze dai “vecchi” ai “giovani”.
E, questo presumibile “golpe bianco” (come definire diversamente azioni che vedrebbero un ordine di carcerazione “suscitato” -lo lascia intendere la relazione finale della Commissione di inchiesta, non io-da un ufficio di Banca Cis?) è giunto nel momento più delicato per la Repubblica di San Marino, ovvero quando, tramontati gli storici capisaldi economici che hanno garantito decenni floridi, la classe dirigente aveva il delicato e inderogabile compito di ridefinire in toto il “sistema San Marino”. Nel momento in cui, esperienza, contatti internazionali e competenza servivano di più!
Caro Augusto, hai pienamente ragione!
“Non è più tempo -come hai scritto- di stare a casa in attesa che qualcuno risolva i problemi per tutti”. Non è più tempo, anzi forse è anche troppo tardi, che tu e la vecchia classe dirigente, forse spazzata via nientemeno che da un violento e scellerato golpe giudiziario, resti “a casa in attesa” di un miracolo che non verrà. San Marino, la sua gente, il suo governo, la sua politica ha bisogno di far tesoro dell’esperienza di chi li ha preceduti.
Altrimenti, nonostante le competenze e la buona volontà di gran parte di chi guida oggi il Titano, la più Antica Repubblica del Mondo diventerà una colonia del Fmi o di qualche ricca potenza, magari, addirittura, extraeuropea.
Il tempo stringe.
I problemi attuali si inaspriranno con il petrolio che -lo dicono gli analisti di Jp Morgan Chan & Co– potrebbe arrivare in quattro e quattr’otto, in seguito ad una ritorsiva riduzione russa della produzione di greggio, nella borsa di Londra a 380 dollari al barile, contro i 120 attuali.
Se, e quando, accadrà, come dei pur “bravi ragazzini”, da soli, potranno far fronte alla crisi europea che si determinerebbe?
Non è più tempo, per chi ha competenze ed esperienza, di stare a casa in attesa che dei volenterosi e bravi “pischelli” risolvano i problemi da soli!
Enrico Lazzari