Le rilevazioni di Ipsos diviso per zone del Paese: la Lega cresce ovunque, il M5S perde terreno. Salvini al 48,4% al Nord-Est
La Lega non si chiamerà più “Lega Nord”, Alberto da Giussano sembra un ricordo del passato e il verde non colora più i prati di Pontida.
Le rivelazioni di Ipsos per il Corriere della Sera non lasciano molti margini di ragionamento. Salvini cresce ovunque nel Paese, raccoglie consensi nonostante la manovra. E al tempo stesso il collega grillino, Di Maio, soffre su tutto lo stivale: perde punti percentuali a sud (-2,9%), al Centro-Nord (-5,1%) e in tutto Nord, con il massimo a -6,8% nel Nord-Est.
Non è un caso. Il Def e la manovra che verrà hanno sì una forte impronta grillina, ma l’alto deficit e il reddito di cittadinanza non hanno convinto imprenditori e ceto medio. E visto che – volenti o nolenti – il governo gialloverde esiste e bisogna farci i conti, pare che gli italiani abbiano deciso di affidarsi alle mani (più) esperte dei leghisti e alle loro idee su pensioni e “quota 100”. Giorgetti e Salvini in materia economica appaiono più moderati dei colleghi di governo, tanto da spingere il capo di Confindustria Boccia a dire apertamente che “crediamo nella Lega”. Una sorta di endorsment.
Non è dunque un caso se nel Nord-Ovest il Carroccio rispetto alle ultime elezioni politiche registra una crescita in termini di consenso del 17,5%, nel Nord-Est del 19% e al Centro Sud del 16%. In termini assoluti sembra quasi un plebiscito, almeno sopra il Po. Nel Nord-Est la Lega sfiora la maggioranza assoluta con il 48,4%, al Sud arriva addirittura al 22,2% e al Centro-Sud è al 24,4%. Altro che “Roma ladrona”.
Se invece si guarda al dato nazionale, le rivelazioni di Ipsos non si discostano molto da quanto emerso nei precedenti sondaggi. Se la Lega è il primo partito con il 33,8% dei consensi (+16,55%), il M5S lo segue con il 28,5% (-4,1%). Il Pd invece resta fermo al 17,1%, con un calo dell’1,6% rispetto alle elezioni, e Forza Italia tocca il 7,8%. Il centrodestra unito è al 44,6%: se si andasse oggi alle urne con la stessa squadra delle scorse politiche, avrebbe la maggioranza dei seggi in Parlamento.
Credit: Il Giornalone.it