Il grado di disapprovazione dei cittadini americani per Donald Trump ha toccato un nuovo record: il 51% della popolazione ritiene che il presidente non dovrebbe essere il loro leader, mentre il 42% approva il suo operato. E’ quanto emerge da un sondaggio Gallup. Un risultato, questo, raggiunto dopo poco più di una settimana dal suo insediamento. Intanto l’Onu definisce “illegale e meschino” il divieto di ingresso per i cittadini provenienti da sette Paesi islamici.
George W. Bush aveva superato la soglia del 50% di disapprovazione ma nell’arco di tre anni. Continua dunque il periodo nero tra l’attuale presidenza americana e i media. Questo alla luce, soprattutto, del recente blocco dei visti di ingresso per i rifugiati provenienti da alcuni Paesi islamici.
Decine di diplomatici Usa contrari al bando – E dopo i giudici, anche la diplomazia sembra remare contro la Casa Bianca. Decine di diplomatici americani e di funzionari del Dipartimento di Stato Usa sono pronti a firmare un cosiddetto “memorandum di dissenso”, perché in disaccordo e preoccupati dalla decisione del presidente Donald Trump di proibire per 90 giorni l’ingresso a cittadini di 7 paesi a maggioranza islamica, tra cui la Siria. Secondo AbcNews, una bozza di documento sta circolando da diversi giorni: si sostiene che la decisione di Trump sia contraria ai valori americani e soprattutto dannosa per la lotta al terrorismo.
Trump: “Cercare i terroristi fa parte del mio programma” – Il presidente americano, da parte sua, reagisce spiegando su Twitter le proprie motivazioni. “Non c’è niente di piacevole – scrive – nel cercare i terroristi prima che entrino nel nostro Paese. Questa è una grande parte della mia campagna. Studiate il mondo!”. E per quanto riguarda il caos negli aeroporti, sostiene che “i problemi sono stati causati dal blocco dei computer Delta, dai manifestanti e dalle lacrime del senatore Schumer. Il segretario Kelly dice che tutto sta andando bene con pochissimi problemi: solo 109 persone su 325.000 sono state fermate”. E Kellyanne Conway, consigliere di Trump, sottolinea che la priorità del presidente “è mantenere il Paese sicuro. Le proteste sono legate a manifestanti poco informati”.
Parlamento Iraq chiede a governo di reagire a ordine Trump – Il Parlamento iracheno chiede al governo di “reagire” al divieto di ingresso negli Usa imposto dal presidente americano Donald Trump. Lo ha fatto sapere una fonte parlamentare. Secondo una fonte governativa a Baghdad, il ministro degli Esteri iracheno Ibrahim al-Jaafari ha in programma di incontrare l’ambasciatore americano per esprimergli dissenso sulla decisione di Trump. Nel frattempo è stata varata una “misura di reciprocità” sull’immigrazione.
Ue vigilerà su discriminazioni – L’Unione Europea si assicurerà che i propri cittadini non siano vittime di “alcuna discriminazione” a causa del divieto di ingresso deciso dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nei confronti di sette Paesi islamici: lo ha dichiarato il portavoce della Commissione Europea, Margaritis Schinas. “I nostri legali sono in contatto con i nostri partner europei e con altri Paesi, ed ovviamente ci assicureremo che nessuna discriminazione venga inflitta ai nostri cittadini”, ha spiegato il portavoce.
L’Onu: “Decreto di Trump illegale e malvagio” – Lo stop all’ingresso in Usa dei cittadini di sette Paesi a maggioranza islamica deciso da Trump, è “illegale” e “malvagio”, nonché un spreco di risorse nella lotta contro il terrorismo. Lo ha detto l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani Zeid Ra’ad Al Husein. Tgcom24