Spacca candidato con il centro. Ed ora il Pd lo attacca: ”vergogna”.

spacca_2ANCONA IL DADO è tratto. La decisione, dopo una lunga riflessione, è arrivata: Gian Mario Spacca, attuale governatore delle Marche, si ricandida per la terza volta. E lo fa al di fuori di quella coalizione di centrosinistra a guida Pd che lo ha sostenuto per dieci anni. E’ il momento di un nuovo esperimento, dopo il famoso Modello Marche voluto sempre da Spacca che portò all’allenaza tra Pd e Udc. Adesso il governatore propone una coalizione centrista che poggia le basi sul «civismo, sul rapporto dal basso con le persone». E il cardine dell’operazione è la lista Marche 2020-Partito delle Marche da lui creata insieme al presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi. «Vergogna. Da sinistra a destra, da Prodi a Berlusconi, senza alcun pudore», commenta Francesco Comi, segretario regionale del Pd; i democratici ne chiedono anche le dimissioni. Spacca nel suo motivare la scesa in campo spiega come «la crisi è ancora presente e i prossimi anni saranno ancora molto duri. Per questo abbiamo bisogno di saper reagire in modo concreto passando dalla fase di difesa a quella di attacco quindi cercando di creare lavoro e occupazione. Per far questo servono progetti concretri che non vedo nei programmi di chi è già sceso in campo (l’indicazione è a Ceriscioli del centrosinistra, ndr) e che pensa di trovare in Regione sacche di inefficienza da dove far scaturire fondi. Abbiamo agito con grande rigore e il rischio è che poi si ritrovino con nulla in mano. Per evitare questo sono pronto a confrontarmi con tutti i candidati in campo per far capire la situazione nella quale ci troviamo». Come dire: gli altri non hanno idea della situazione. Altri punti cruciali del suo programma la «sicurezza per le famiglie sul fronte socio assistenziale e un’azione forte contro la burocrazia». E SPACCA non si nasconde anche rispetto alla rottura con il Pd. «Io vengo dalla Margherita, ho avuto per soli tre anni la tessera dei democratici e non ho aderito al Partito socialista europeo ma al gruppo Liberal democratico cosa che mai nessuno mi ha contestato. E sono stato eletto da una coalizione dove ero presente con una lista civica. Quindi chi ha rotto questa coalizione non sono stato io che, anzi, sono stato più volte umiliato dal Pd quando, ad esempio, non mi fece eleggere come da prassi nei tre grandi elettori per il presidente della Repubblica». Insomma un rapporto ormai logoro e per questo Spacca punta sulle liste civiche che in molte hanno già dato il loro appoggio. Con lui anche Ncd e i Repubblicani europei «in attesa di sapere cosa farà l’Udc. Credo che il progetto di Area popolare sia perfetto in questo raggruppamento. Quindi utilizzo il detto marchigiano: veniamo facendo’ nel senso che li aspettiamo». Ma intanto chi bussa alla porta di Spacca è Forza Italia col suo coordinatore regionale Remigio Ceroni: «Siamo pronti ad allearci senza se e senza ma. Si è perso troppo tempo». Il Resto del carlino