«Tutti assolti, e’ la fine di un incubo». E lo hanno finalmente potuto dire i tre militari dei Carabinieri che erano finiti sotto processo con accuse pesantissime come spaccio in concorso di sostanze stupefacenti, falsi in atto pubblico, omissione di atti d’ufficio. Ieri mattina i tre, il capitano Nello Claudini, maresciallo Massimiliano Panico (difeso dall’avvocato Marco Ditroia) ed l’appuntato Omar Di Nardo sono stati tutti assolti con formula piena nel rito abbreviato davanti al gup, Sonia Pasini.
Per l’esattezza i tre sono stati assolti «perchè il fatto non sussiste» per il capo d’imputazione riguardante lo spaccio mentre per le altre ipotesi di reato «per non avere commesso il fatto».
La vicenda aveva avuto inizio quando i tre lavoravano al nucleo operativo di Rimini, nel 2008. Tutta l’inchiesta si è basata sulle dichiarazioni di un informatore dell’Arma stessa.
Un albanese, già condannato in via definitiva ed ancora sotto indagine della Dda di Bologna per spaccio di cocaina, aveva raccontato di come i tre militari gli ‘ordinassero’ di comprare la droga, fino a mezzo chilo di cocaina, a volte anche pagandola 20-30mila euro, dagli spacciatri da incastrare. Spacciatori che poi i carabinieri avrebbero arrestato. Stando all’accusa, i carabinieri avrebbero usato l’albanese per totalizzare un alto numero di arresti per spaccio. Erano stati cinque gli episodi contestati ai tre militari che avevano sempre respinto con forza tutte le accuse che gli erano state rivolte. E ieri davanti al gup Pasini è arrivata la parola fine di tutta la vicenda con l’assoluzione. Dichiara l’avvocato Marco Ditroia, difensore del maresciallo Panico: «Sono molto contento di come sia andata la vicenda perchè macchiava il decoro e la dignità di tre carabinieri che avevano solo ed esclusivamente fatto il loro dovere. Tutti si basava sulle dichiarazioni di un informatore e non avevano mai avuto alcun riscontro». Il Resto del Carlino