L’estate in Spagna si è trasformata in un’emergenza nazionale. Da sabato scorso, un’ondata di calore senza precedenti ha travolto il Paese causando almeno 102 decessi in pochi giorni. I dati allarmanti arrivano direttamente dal sistema MoMo, che monitora la mortalità giornaliera per tutte le cause sul territorio nazionale.
Nel pieno dell’allerta rossa e arancione che interessa 12 delle 17 comunità autonome, le autorità continuano a monitorare un quadro che si aggrava ora dopo ora. A subire le temperature più critiche sono le province dell’Andalusia, in particolare Siviglia, Cordoba e Jaén, dove oggi le massime superano i 42 gradi. L’Agenzia meteorologica statale AEMET, che aggiorna costantemente le segnalazioni sul proprio sito, parla di un fenomeno fuori scala, con valori ben oltre le medie stagionali.
In Castiglia-La Mancia e nella Comunità di Madrid, il termometro ha superato quota 40°, mentre nella Castiglia e León si registrano punte comprese tra i 38° e i 39°. Proprio nella regione madrilena, l’ondata di calore è accompagnata da violenti temporali, grandinate e raffiche di vento, tanto da mantenere attiva l’allerta arancione.
Il fenomeno, iniziato nel mese di giugno con livelli record per il periodo, non ha risparmiato neppure le regioni centro-settentrionali come Estremadura, La Rioja, Cantabria, Asturie e Galizia, dove la colonnina di mercurio ha toccato valori anomali per quelle latitudini. Nel solo primo semestre del 2025, secondo MoMo, almeno 380 persone in Spagna sono morte per cause attribuibili alle temperature elevate.
Nelle ultime 48 ore si contano almeno quattro nuove vittime, mentre il Paese resta sospeso nell’attesa di un cambiamento climatico che, al momento, non si intravede all’orizzonte.