Una tragica sparatoria ha sconvolto la scuola cattolica dell’Annunciazione a Minneapolis, dove due bambini di 8 e 10 anni hanno perso la vita e altri 14 sono rimasti feriti, alcuni in gravi condizioni. Tra le vittime ci sono anche tre adulti colpiti durante l’attacco.
Secondo quanto ricostruito, l’autore della strage, Robin Westman, 23 anni, transgender, ha aperto il fuoco con un fucile semiautomatico e due pistole dalle finestre della chiesa della scuola, poiché non è riuscito a entrare all’interno. Sul fucile e sui caricatori, i soccorritori hanno rinvenuto scritte inquietanti, tra cui “uccidi Donald Trump” e “Israele deve morire”, visibili anche in alcuni video pubblicati online poco prima dell’attacco e rimossi dall’FBI.
Westman era un ex studente della scuola e, secondo i media americani, aveva lasciato diversi video online con riferimenti a suicidio, pensieri estremamente violenti e ossessione per stragi precedenti, tra cui quella di Sandy Hook.
Il Papa ha espresso cordoglio e vicinanza alle famiglie: “Profondamente rattristato nell’apprendere della perdita di vite umane e dei feriti, invio le mie più sentite condoglianze e assicuro la mia vicinanza spirituale a tutti coloro che sono stati colpiti da questa terribile tragedia”, ha scritto tramite il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.
Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, ha definito l’episodio “un atto deliberato di violenza contro bambini innocenti”, mentre il presidente americano ha espresso dolore e preghiere per le vittime, sottolineando la gravità della tragedia. Anche autorità locali e senatori, come Amy Klobuchar, hanno espresso cordoglio e vicinanza alle famiglie colpite.
Il killer si è suicidato dopo la sparatoria e la polizia sta indagando sul movente e sulle circostanze del gesto, per cui è già stata considerata l’ipotesi di terrorismo e crimine d’odio contro i cattolici. L’FBI sta analizzando i filmati e i materiali rinvenuti per chiarire eventuali collegamenti con l’attacco.