
(ANSA) – TORINO, 19 SET – “È stata una grande emozione
ricevere il primo segnale da Torino dopo 50 minuti dal rilascio.
Il coronamento di un lavoro lungo, fatto con grandissima
passione. Siamo molto soddisfatti della performance del
satellite, che è unico, è il satellite costruito interamente in
Italia andato più lontano nello spazio”. A pochi giorni dal
rilascio da parte della sonda madre, c’è soddisfazione nelle
parole di David Avino, ceo di Argotec, per l’andamento della
prima missione al mondo di difesa planetaria: la missione, Nasa
Dart, per quel che riguarda il lavoro di LiciaCube, il satellite
realizzato dall’azienda torinese e finanziato dall’Asi, che avrà
il compito di documentare per immagini l’impatto fra la sonda e
l’asteroide Didimos-Dimorphos, a 14 milioni di Km dalla terra,
previsto il 27 settembre. A seguire costantemente il lavoro di
avvicinamento e posizionamento del satellite 100% made in
Torino, una trentina di ingegneri di Argotec che si alternano
nel Mission Control Center.
“Dopo 10 mesi di viaggio – raccontano Valerio Di Tana, capo
programmi Argotec e Biagio Cotugno, capo operazioni di volo – a
50 minuti dal rilascio del satellite abbiamo stabilito il
collegamento. È stato un momento emozionante, come quando
abbiamo ricevuto la prima immagine, uno scatto del cielo,
esattamente rispondente a quanto ci aspettavamo. Da quel momento
– spiegano – abbiamo iniziato a testare il satellite, a
conoscerlo in orbita e siamo molto soddisfatti perché rispecchia
esattamente quello che ci aspettavamo dalle simulazioni a terra.
Abbiamo anche provato il sistema propulsivo, che è uno dei più
critici, ed è andato bene”. Dopo aver scattato le foto
dell’impatto fra Dart e l’asteroide, il satellite resterà in
orbita “e continueremo per altri 5 mesi a comunicare per
validare la tecnologia” spiegano ancora in Argotec. (ANSA).
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