Spiagge: fine degli imbrogli … di Sergio Pizzolante

Prima la procedura di infrazione europea, poi la sentenza del Consiglio di Stato, hanno messo fine agli imbrogli e smascherato gli imbroglioni.
Spiace dirlo, ma l’avevo detto, più volte.
Ovunque, anche nei dibattiti parlamentati.
Dopo le prime proroghe, alle quali ho lavorato con determinazione, quella dal 2010 al 2015 e poi quella immediatamente successiva alla sentenza della Corte Europea, era necessario costruire una legge di riforma di sistema.
Capace di riordinare concessioni e canoni.
Per mettere fine agli automatismi e per tutelare, allo stesso tempo, investimenti ed imprese.
E’ quello che ho fatto, con Tiziano Arlotti.
Fine 2017, abbiamo presentato, discusso e approvato, alla Camera, la legge di riordino.
In linea con il diritto europeo e non in contrasto con la sentenza della Corte.
La legge ordinava le evidenze pubbliche, ma le inseriva in un quadro di regole europee, riconoscendo investimenti e valori commerciali, delle attuali concessioni.
Inserendo il principio del “Legittimo Affidamento”.
In questo quadro riconosceva un periodo transitorio, per il cambio di sistema.
Bene, ricordo il dibattito alla Camera, 30 anni di proroga, 40, 50, ect…
Dai gruppi di Forza Italia e Lega e Fdi.
La legge fu approvata alla Camera ma si fermò al Senato, per l’ostruzione prima,
degli stessi gruppi e poi per fine legislatura.
Poi arriva la campagna elettorale, 30 anni, 50, 60 anni…
Poi arriva il Governo Lega /5 stelle e, 30 anni di proroga.
Dissi subito che si andava a sbattere.
Perché un periodo di transizione( ma non 30 anni!) era possibile solo dentro una legge che definisse le regole e le date delle evidenze pubbliche.
Si è voluto fare il contrario.
Si è andati a sbattere!
Sergio Pizzolante